Ora il welfare include i lavoratori stagionali
Il caso di Riva del Sole Resort&Spa, best practice italiana – purtroppo ancora l’unica – che nel 2016 ha sfruttato la manovra fiscale del Governo per estendere beni e servizi di welfare ai lavoratori stagionali. Con benefici in termini di benessere e fidelizzazione dei dipendenti.
L’azienda alberghiera Riva del Sole è la prima – e al momento anche l’unica – del settore turistico ad aver esteso assistenza sanitaria e premi di produzione anche ai non dipendenti a tempo indeterminato.
Premio di risultato e assicurazione sanitaria integrativa per tutti i dipendenti, sia quelli a tempo indeterminato sia gli stagionali. È questo che distingue Riva del Sole Resort&Spa, l’azienda che gestisce l’omonimo villaggio turistico a Castiglione della Pescaia, in provincia di Grosseto, dalle altre imprese del settore turistico.
La possibilità di estendere il welfare aziendale anche a stagisti e lavoratori somministrati è stata recentemente confermata dall’Agenzia delle Entrate, in risposta all’interpello 10 del 25 gennaio 2019.
Ma la pionieristica società toscana sta portando avanti questo progetto già da tre anni per tutti i suoi 175 dipendenti, di cui 150 stagionali e 25 a tempo indeterminato. Il risultato è un’alta fidelizzazione e un bassissimo turnover dei lavoratori che, stagione dopo stagione, tornano a Riva del Sole da tutta Italia. Per questo, la società ha di recente rinnovato l’accordo per altri tre anni.
“Sono alla testa di questa società dal 2011 e da tempo cercavo, insieme con i nostri consulenti del lavoro e con i responsabili delle Risorse Umane, di trovare una formula non solamente per incentivare e motivare il personale, ma anche per premiarlo in modo concreto affinché tutti quanti ne potessero beneficiare”, racconta a Tuttowelfare.info Carlo Castelli, General Manager di Riva del Sole Resort&Spa.
“Così, quando nel 2016, l’allora Governo in carica aveva dato la possibilità alle aziende di utilizzare gli sgravi fiscali se avessero implementato forme di incentivazione, premi e welfare, abbiamo studiato alcune formule e abbiamo scoperto che l’organizzazione di cui facciamo parte, Federalberghi, dava la possibilità di dare questo incentivo attraverso il Fast”.
L’Associazione di categoria, infatti, offre alle circa 33mila imprese alberghiere che rappresenta in tutta Italia di usufruire del Fondo di assistenza sanitaria integrativa (Fast) per i dipendenti delle aziende del Turismo.
L’accordo con i sindacati e le tutele per gli stagionali
L’attuale accordo firmato con i sindacati prevede due punti distinti: l’assistenza sanitaria integrativa grazie al fondo Fast e un premio di produzione. La prima permette ai dipendenti che si iscrivono al fondo di eseguire alcuni esami – anche molto costosi – in strutture private senza dover entrare in liste d’attesa e con dei prezzi molto abbordabili grazie a un forte sconto.
“Abbiamo avuto subito una risposta estremamente positiva da parte di tutti i dipendenti, in particolar modo dalle donne che rappresentano il 65% dei nostri collaboratori, e questo ci inorgoglisce. Inoltre, questa tipologia di welfare che abbiamo offerto fidelizza i lavoratori e permette un turnover molto basso, un grande attaccamento alla causa e ai valori della società”.
L’assistenza sanitaria integrativa, infatti, copre i dipendenti per un periodo di 12 mesi, anche se il loro contratto non dura più di sei o sette mesi, in genere da metà aprile a metà ottobre. Il risultato è che i lavoratori stagionali, anno dopo anno, tornano a lavorare per l’azienda per riattivare il servizio.
“Un altro aspetto molto importante è il premio di produzione, che i dipendenti chiamano volgarmente ‘quindicesima’, perché, in base al livello, all’inquadramento e alle mensilità lavorate, un collaboratore può arrivare ad avere anche un premio di circa 2mila euro in busta paga alla fine dell’anno o della stagione. È un premio che diamo al raggiungimento di determinati obiettivi. Negli ultimi anni fortunatamente la società è riuscita a raggiungere questi obiettivi, quindi tutti i 175 dipendenti, in base al livello di inquadramento, ne hanno beneficiato”.
Il rinnovo e le prospettive future
Il progetto di welfare, però, parte da lontano. Proprio da quando, come anticipato, il precedente Governo ha rivoluzionato la fiscalità legata al welfare. “Nel 2016 avevamo deciso di fare una prova per tre anni. Ha funzionato bene, quindi qualche giorno fa abbiamo rinnovato l’accordo per altri tre anni e vogliamo vedere al prossimo termine se ci saranno ulteriori formule, proposte o possibilità per integrare questo tipo di welfare”.
Un esperimento perfettamente riuscito, dunque, con soddisfazione di tutte le parti coinvolte e un solo rammarico: Riva del Sole resta ancora una mosca bianca nel settore turistico. “Ho avuto diversi incontri con la Direzione Generale di Federalberghi e ho scoperto, con mia sorpresa, che non solo siamo stati i primi ad aver introdotto questa possibilità per il personale stagionale, ma purtroppo siamo ancora l’unica società alberghiera che applica questo tipo di welfare anche ai dipendenti stagionali. Spero che qualcun altro si accodi nei prossimi anni. Io comunque garantisco che continuerò in questo percorso”.
Come si spiega questa situazione in seno alle aziende di Federalberghi? “Per noi è stato un investimento. Tutti vedono questa opzione come una spesa, ma non lo è, perché in realtà si hanno benefici fiscali, in quanto la società ha un ritorno di immagine importante, e soprattutto perché la fidelizzazione del personale aumenta a dismisura”, commenta Castelli.
E poi è l’Italia a essere diversa dal resto dell’Europa: “In altri Paesi è una misura regolarmente applicata, mentre da noi si è ancora un po’ titubanti”. Lo sa bene il General Manager di Riva del Sole Resort&Spa, unico italiano all’interno del board altrimenti completamente svedese della società alberghiera toscana.