Metasalute, welfare sociale e prevenzione sanitaria
Il piano di benessere del fondo nazionale dei metalmeccanici offre assistenza a circa 600mila lavoratori. Sfide importanti che sta affrontando e che non possono prescindere dalla giusta comunicazione e dalla formazione.
C’è uno scopo sociale alla base, ma anche nell’orizzonte di Metasalute, Fondo nazionale di categoria che fornisce assistenza sanitaria integrativa ai lavoratori dell’industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti e ai lavoratori del comparto orafo e argentiero.
I progetti di Metasalute per il futuro, infatti, hanno tutti lo sguardo rivolto verso la prevenzione e la ricerca. Ad anticiparlo è Silvano Simone Bettini di Federmeccanica, Vicepresidente di Rosss Spa e membro del Consiglio Generale di Confindustria, che da gennaio 2019 è Presidente del Fondo e al quale Tuttowelfare.info ha chiesto di raccontare la crescita e le prospettive di Metasalute.
Nato nel 2011 su base volontaria e diventato obbligatorio nel 2017, con contribuzione a totale carico dell’azienda, oggi ne usufruiscono circa 600mila lavoratori. Gli aventi diritto, però, sono il doppio: 1,2 milioni, di 36mila aziende diverse. A questi si aggiungono circa 600mila familiari inclusi gratuitamente nella copertura del dipendente e circa 16mila familiari fiscalmente non a carico, con inclusione a pagamento. Le prestazioni erogate nel 2018 sono state 2.237.657.
Sanità e pensioni: le sfide per il futuro
La prospettiva di Bettini non si ferma alla funzione classica del Fondo, ovvero quella di erogare prestazioni diagnostiche: “Sono due le sfide fondamentali per il futuro delle imprese italiane e il mondo del lavoro in generale, ovvero la sanità e le pensioni”. Due temi su cui “potremo trovare risposte solo in una collaborazione stringente pubblico-privato”.
Partendo da questa prospettiva sociale e collaborativa, Bettini annuncia prossimi investimenti nella ricerca: “Non avendo scopo di lucro, possiamo pensare di fare la nostra parte anche in questa direzione, non impegnandoci direttamente, ma sostenendo altri enti. Vogliamo collaborare il più possibile con il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) perché crediamo fortemente nella complementarità dei due binari per la salute dei cittadini”.
È per lo stesso motivo che il Fondo ha anche il proposito, più a breve termine, di investire nella prevenzione, ampliando l’offerta di pacchetti appositi: “Riteniamo che, nel futuro, sarà questo a fare la differenza sulla salute delle persone”, osserva Bettini.
“Il Ssn impone parametri di età molto stringenti quanto agli screening; Metasalute, sulla base delle statistiche più recenti, intende ampliare la forbice temporale in cui sottoporsi ai controlli, aumentando, allo stesso tempo, la consapevolezza dei lavoratori e delle lavoratrici sull’importanza di essi”.
Il Fondo, inoltre, “prevede un investimento importante in termini di informazione e comunicazione sull’efficacia dei test preventivi, puntando sulle potenzialità dei social network”, anche se, come è noto, la letteratura scientifica a riguardo resta divisa.
Soddisfazione degli utenti e comunicazione
I numeri di Metasalute lo rendono il più grande nel panorama nazionale. A una prima lettura dei dati citati sopra, si potrebbe pensare che i metalmeccanici godano di ottima salute, visto che solo la metà degli aventi diritto ha utilizzato i benefici del fondo, anche se ognuno di questi l’ha fatto per quasi quattro prestazioni.
Insomma, chi lo usa si trova bene, ma chi non lo usa, perché lo fa? “Senz’altro perché non ne ha bisogno, ma è anche vero che siamo partiti da poco, per cui occorre certamente lavorare di più e meglio sulla comunicazione alle aziende”, commenta Bettini.
Al momento del lancio del fondo c’è stato il boom di interesse, di seguito calato: “Con il passare del tempo, alcuni se ne sono dimenticati; ci sono poi i nuovi assunti che, magari, non ricevono tempestivamente la comunicazione; e poi ci sono altri che hanno difficoltà nel capire il funzionamento della piattaforma online tramite cui si richiedono le prestazioni”.
Non si tratta di supposizioni, ma di dati concreti rilevati da Metasalute tramite un’apposita indagine condotta, come spiega il Presidente, sia sulle strutture convenzionate sia sui lavoratori. “Il nostro obiettivo, ora, è colmare le lacune comunicative e venire incontro alle difficoltà di utilizzo del sistema di prenotazione”.
Inizialmente, infatti, il centralino dedicato è stato “preso d’assalto”: “La difficoltà principale dei lavoratori era trovare la giusta corrispondenza, nel motore di ricerca, tra la dicitura corretta della prescrizione e quanto ricercato dal fruitore”.
Poi, le telefonate sono rientrate in flussi più sostenibili: “Per i primi mesi abbiamo ricevuto fino a 40mila telefonate al giorno, ora sono pressoché dimezzate”, conseguenza di una più capillare attività di formazione nelle aziende e di miglioramenti apportati alla piattaforma, per esempio attraverso l’inserimento di un ticket informatico che consente di avere risposte più rapide, direttamente online.
La piattaforma online e il suo utilizzo
La struttura online utilizzata al momento è fornita da RBM, la compagnia assicurativa di riferimento di Metasalute: “La scelta è dovuta al fatto che, essendo nati da poco, non potevamo avere subito le risorse per essere autonomi, ma l’idea per il medio-lungo periodo è senz’altro quella di diventarlo”, spiega Bettini.
“D’altra parte, anche per la gestione dell’iniziale flusso di chiamate, il supporto di RBM è stato importante. A questo si aggiunge il fatto che facevamo fatica a fare previsioni sulla reale adesione e sulla tipologia di richieste; dunque serviva il supporto di una compagnia già strutturata, che potesse farsi carico della parte di rischio sulla base di un costo fisso. Un fondo così grande non esisteva in Italia, non avevamo termini di paragone”.
Dunque, RBM “si è fatta carico del rischio anche tramite una riassicurazione, necessaria, viste le dimensioni, ma la prospettiva di maggiore efficienza, controllo sull’attività e razionalizzazione dei costi ci induce a pensare all’autonomia, non per fare lucro, che non è il nostro scopo, ma per avere più fondi a disposizione per i lavoratori”.
L’accademia itinerante per la formazione
Un altro proposito, questo a breve termine, riguarda l’organizzazione di una ‘accademia’ itinerante, che permetta di formare direttamente i rappresentanti dei lavoratori e gli incaricati delle singole aziende, affinché gli utilizzatori possano avere riferimenti più prossimi. E su questo aspetto Bettini segnala “un monitoraggio mensile dell’attività, da cui possiamo ricavare informazioni preziose per migliorarci”.
Il Presidente di Metasalute, tuttavia, non nasconde le criticità che appartengono alla sanità, sia nel pubblico sia nel privato: “Siamo consapevoli di offrire una sanità integrativa, non sostitutiva di quella pubblica. I tempi di attesa del Ssn rendono inevitabilmente più labile il confine. Il dibattito è aperto e siamo disponibili al confronto. Purtroppo, la sanità pubblica dà risposte in tempi molto lunghi, spesso con divari geografici ampi e significativi. Vogliamo essere di supporto al Ssn, non sostituirlo”.
Le prestazioni più gettonate fra quelle erogate da Metasalute sono le cure dentarie, per il 21,9% del totale. Il 16,1% delle prestazioni richieste sono relative all’alta diagnostica, il 15,6 % alle visite specialistiche e il 12,1% ai ricoveri con intervento chirurgico. “Le cure odontoiatriche, tipicamente, sono la prima cosa a cui si rinuncia per motivi economici, dunque il dato non stupisce” osserva Bettini.
Quanto all’alta diagnostica, “senz’altro hanno un peso i tempi delle liste di attesa e la disponibilità di macchinari moderni nelle strutture in convenzione”: anche in tale direzione “gli investimenti di Metasalute intendono sopperire a queste mancanze, in una prospettiva sociale e no profit che sempre più sarà il taglio operativo del Fondo”.