Fringe benefit novità in vista: bonus esentasse fino a 3000 euro
Il governo potrebbe alzare il tetto dei bonus esentasse fino a 3000 euro. Una misura per contrastare l’inflazione
Parte sempre più importante nei piani di welfare aziendale delle organizzazioni italiane, i fringe benefit possono essere uno strumento tanto utile datori di lavoro, quanto prezioso per i dipendenti che ne usufruiscono. Non è un caso che lo scorso 10 agosto, all’interno del cosiddetto “Decreto aiuti bis” la soglia di non imponibilità sia stata alzata da 258, 23 a 600 euro, garantendo anche la possibilità di utilizzare il bonus per pagare le bollette di immobili “posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai familiari, a prescindere da residenza o domicilio”, come specificato di recente dall’Agenzia delle entrate. Una cifra che, oltretutto, può essere cumulata al bonus benzina e che consentirà ai lavoratori che hanno diritto a entrambi i bonus, ad arrivare a un totale di 800 euro per il 2022.
Per quanto riguarda il 2023, però, si profilano novità importanti, con la soglia esentasse che potrebbe crescere fino a 3000 euro. Una misura pensata per mettere più soldi nelle tasche degli italiani e combattere l’inflazione, che su base annua ha toccato il +11.9% spinta dalla crisi energetica innescata dalla guerra tra Russa e Ucraina. Ad annunciare questo probabile cambio di rotta è stato il nuovo Sottosegretario al ministero dell’Economia Federico Freni, che intervistato dal “Corriere della Sera” ha spiegato: “Daremo la possibilità alle imprese di erogare un premio ai dipendenti esente da tassazione fino a tremila euro. Le imprese potranno così aiutare i dipendenti a fronteggiare il rincaro del costo della vita senza l’interposizione di un cuneo fiscale e senza cristallizzare aumenti salariali che potrebbero risultare insostenibili”.