Congedo parentale, sale a tre mesi l’indennità all’80%
Congedo parentale con indennità all’80% garantito per tre mesi invece di due, per i lavoratori dipendenti, che poi potranno godere di un’indennità al 30% per il periodo di congedo restante. È questa una delle novità, che riguardano il mondo del lavoro, introdotte dalla leggi di Bilancio 2025. Il nuovo congedo parentale, che diventa strutturale, è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino entro i 12 anni di vita del minore e può essere chiesto anche in caso di adozione o affidamento.
Qualche novità riguarda anche il bonus asilo nido che dal 2025 sarà accessibile a tutte le famiglie con un ISEE complessivo inferiore ai 40.000 euro, con eliminazione della necessità di avere un altro figlio di età inferiore ai 10 anni, che avranno diritto a 3.600 euro all’anno (circa 327 euro al mese), le famiglie con un reddito superiore invece potranno ricevere al massimo 1.500 euro all’anno (circa 136 euro al mese). Infine, l’importo percepito come assegno unico universale non verrà più incluso nel calcolo dell’ISEE.
Le altre misure previste dalla manovra a sostegno della genitorialità, invece, non presentano novità significative, la “Carta per i nuovi nati”, un bonus dell’importo di 1.000 euro, riguarderà le famiglie con un ISEE inferiore a 40.000 euro, mentre la “Carta dedicata a te” rimane destinata a nuclei familiari composti da almeno tre persone con redditi inferiori ai 15mila euro e in cui nessun familiare percepisce altri sostegni al reddito e può essere utilizzata per l’acquisto di alimenti, carburante e l’abbonamenti ai mezzi pubblici.
Nessuna iniziativa, invece, è stata presa per aumentare il congedo di paternità, che rimane limitato a 10 giorni da utilizzare nei primi cinque mesi di vita del nascituro e che riguardano solamente i padri dipendenti, al contrario dei padri liberi professionisti che invece non godono di alcuna tutela. Un problema, quello dei mancati congedi di paternità