Condivisione e mutualità per prendersi cura delle non autosufficienze
In Italia ci sono 4 milioni di persone non autosufficienti, ma appena il 3% della popolazione ha attivato una polizza di Long Term Care. A spaventare sono soprattutto i costi elevati. Ecco perché è nata Zurich4Care, la prima soluzione di LTC individuale dedicata ai gruppi d’acquisto
È uno scenario a tinte fosche quello della non autosufficienza in Italia. Da una parte i numeri, secondo cui sono 4 milioni gli italiani non autosufficienti a causa di infortuni, malattie e invecchiamento (nel 2030 si stima aumenteranno fino a 5 milioni); dall’altra un’attenzione ridotta verso gli strumenti di protezione come le polizze di Long Term Care (LTC): nel mercato assicurativo, le LTC valgono appena lo 0,1%, che nel 2018 equivaleva a circa 140 milioni di euro (nel 2019 s’è registrata una leggera crescita). In particolare, a farla da padrone sono le polizze LTC collettive (90%) rispetto a quelle individuali, che richiedono premi spesso lontani dai budget a disposizione delle famiglie. Tradotto, meno del 3% della popolazione ha attivato una polizza LTC.
D’altra parte, gli italiani devono fare i conti con un aumento vertiginoso della spesa sanitaria privata, conseguenza di un welfare State in grave affanno nel riuscire a offrire gli stessi servizi a tutti i cittadini: dal 2005 al 2018 si è passati dai 25 miliardi di euro agli oltre 40. E di questi, addirittura il 90% è out of pocket – una delle percentuali più alte in Europa – a conferma che la penetrazione delle polizze assicurative su questo fronte è ancora limitata.
Eppure, secondo una recente ricerca realizzata da SWG per Zurich Italia, la non autosufficienza spaventa più del decesso. Dall’indagine ben l’80% degli italiani teme di diventare – con la vecchiaia, a causa di invalidità o malattia – non autosufficiente, cioè di essere incapace di svolgere in autonomia le principali attività della quotidianità (vestirsi, lavarsi, alimentarsi, spostarsi, continenza e igiene personale). Un dato molto significativo se paragonato, per esempio, a coloro che temono di morire anzitempo, lasciando i familiari in difficoltà (54%) e che per questo hanno già dimostrato una buona propensione verso i prodotti assicurativi specifici.
La limitata diffusione delle polizze LTC
Perché dunque, alla luce delle paure condivise, non c’è attenzione verso le polizze LTC? Alla già difficoltosa situazione economica delle famiglie italiane legata alla gestione delle spese sanitarie, si potrebbe, infatti, aggiungere un’ulteriore voce di uscite, per esempio quella per far fronte a un’eventuale non autosufficienza che, a seconda della gravità da gestire, si aggiungerebbe al bilancio familiare pesando da 1.500 a 4mila euro al mese. Con uno Stato che elargirebbe appena 500 euro mensili, questo significherebbe l’ennesimo esborso out of pocket.
Tuttavia, nemmeno questo scenario pare stimolare l’interesse per le polizze LTC. Sempre stando ai dati di SWG per Zurich Italia, la principale ragione del mancato favore delle soluzioni per rispondere alle non autosufficienze è dovuto prevalentemente ai costi di accesso delle polizze: il 53% ritiene, infatti, che questi prodotti siano troppo costosi.
Ma ci sono anche altre ragioni: il 28% ammette di non avere abbastanza informazioni per decidere; il 13% si ritiene in buona salute e quindi non ne comprende la necessità; l’8% preferisce accumulare risparmio per rispondere all’eventuale bisogno. In quest’ultimo caso, insomma, l’attitudine è quella di ‘auto-assicurarsi’, un fenomeno che aiuterebbe a interpretare i 1.400 miliardi di euro parcheggiati sui conti correnti delle famiglie italiane, come comunicato da Banca d’Italia.
“Le aziende stanno maturando una nuova sensibilità rispetto alle polizze LTC, anche a fronte dell’inserimento di queste soluzioni all’interno del welfare aziendale, a seguito dei vari accordi”, precisa Dario Moltrasio, Amministratore Delegato di Zurich Investments Life. E, infatti, l’attuale panorama di soluzioni assicurative proposte dal mercato vede un forte sbilanciamento sulle polizze collettive, considerate una forma di welfare aziendale e la cui validità è allineata al contratto di lavoro, mentre le soluzioni individuali hanno effettivamente un costo rilevante (una simulazione di Zurich indica che per un uomo di 50 anni, in salute, il premio annuo medio sarebbe di 700 euro a fronte di un’eventuale rendita vitalizia di 1.000 euro).
Le polizze LTC basate sui gruppi d’acquisto
La vera sfida, dunque, si gioca sulle singole persone, che se prese individualmente dovrebbero far fronte a una spesa significativa, ma se fossero considerate parte di un gruppo più esteso potrebbero attivare nuovi scenari. È proprio su questo principio che è nata Zurich4Care, la prima soluzione di LTC individuale dedicata ai gruppi d’acquisto, basata su un modello di business assicurativo del tutto nuovo sul mercato, fedele al principio secondo cui sharing is caring. “È una soluzione semplice e digitale creata per grandi gruppi di persone e i loro familiari, per affrontare insieme un problema sociale”, spiega Moltrasio.
Il target è rappresentato dalle collettività con oltre 1.000 persone – non solo aziende, ma anche associazioni, ecc. – e di queste almeno il 10% deve aderire all’iniziativa affinché la LTC possa considerarsi attivata (è poi possibile ampliare la copertura inserendo anche i familiari del titolare della polizza). La dimensione non è una variabile irrilevante: “È il numero su cui l’assicurazione può permettersi di svolgere un’analisi del rischio e di farsene carico”, precisa il manager.
Il modello si basa sulla condivisione che crea la mutualità e permette di ottenere condizioni economiche cui non si avrebbe accesso singolarmente (nel caso di Zurich4Care bastano 10 euro al mese, che significa il 90% in meno rispetto a una LTC individuale, detraibili al 19% ed eventualmente è possibile usare il credito welfare accumulato); inoltre non è richiesta una visita medica, diversamente da quanto avviene nel caso di una LTC tradizionale. “Con questa soluzione appartenere a una comunità torna a essere un valore”, dice Moltrasio, che sottolinea come le condizioni esclusive siano il frutto dell’opportunità di appartenere a un gruppo, al di là dei soli aspetti legati alla vita lavorativa. Zurich4Care è inoltre la prima polizza LTC web-based che mette a disposizione altri servizi a valore aggiunto via App per uno stile di vita sano.
Ora che c’è un prodotto, serve però ‘educare’ il mercato, perché i dati emersi delle ricerche evidenziano come la sensibilità su questi temi sia ancora limitata. Il progetto pilota ha coinvolto circa 600 persone che confermano che l’interesse per la non autosufficienza sia appannaggio, al momento, delle casse di assistenza sanitaria, degli operatori del settore assicurativo (per esempio le società di brokeraggio) e le associazioni di categoria. “La nostra proposta sarebbe ideale anche per la Pubblica amministrazione”, aggiunge Claudio Raimondi di 4Care, il partner scelto da Zurich Italia per l’iniziativa. “Si tratta di un prodotto che va oltre la vita lavorativa delle persone”. E quindi si torna al tema del gruppo e alla logica del passaparola per ‘stimolare’ gli altri membri della comunità ad aderire al progetto.