Gabbioneta Pumps, orto e palestra nel welfare aziendale
Lo storico marchio che produce pompe centrifughe per gas e petrolchimico, da poco confluito nel gruppo Trillium Flow Technologies, inaugura una nuova frontiera del welfare aziendale.
Lo chiamano WHP. È l’acronimo per Workplace health promotion, un progetto mirato a promuovere attivamente la salute sul luogo di lavoro. È in vigore dal 2014 in Gabbioneta Pumps, storica azienda produttrice di pompe centrifughe per il mercato Oil&Gas. Fondata da Luigi Gabbioneta nel 1897 a Sesto San Giovanni – nell’hinterland milanese – con il nome di Pompe Gabbioneta, di recente è confluita nel gruppo Trillium Flow Technologies, nato dal fondo d’investimento di private equity First Reserve.
Significa che nel centro di produzione di Nova Milanese, in Brianza, dove Gabbioneta Pumps ha traslocato da tre anni, non ci si accontenta del classico welfare aziendale per incrementare la qualità della vita e del lavoro dei dipendenti, che al momento sono quasi 260. Tuttowelfare.info ha intervistato Giovanna Sereni, HR Director di Gabbioneta Pumps, per inquadrare le diverse iniziative all’attivo.
Promuovere uno stile di vita sano
“Il welfare aziendale è il nuovo pilastro della retribuzione: si introduce un sistema di prestazione non monetaria a sostegno del dipendente. Il Contratto collettivo nazionale metalmeccanici, per quest’anno, mette a disposizione 250 euro a testa per offrire servizi ai lavoratori”.
“Gabbioneta Pumps integra il budget di partenza con cifre diverse a seconda di gruppi omogenei di persone, ma non si limita a questo: le iniziative per promuovere la salute all’interno dell’azienda spaziano dal favorire una sana alimentazione allo spronare i dipendenti a fare attività fisica, passando per un’organizzazione del lavoro più sicura ed efficiente e per una serie di servizi che permettano a chi è assunto da noi di risparmiare tempo. Time saving e work-life balance sono linee guida fondamentali per l’azienda”, esordisce la manager.
Vanno proprio in questa direzione le iniziative di welfare di Gabbioneta Pumps. Nello stabilimento brianzolo, per esempio, si può coltivare un orto, c’è sempre frutta o acqua fresca disponibile per chi cerca uno spuntino salutare e da settembre 2019, si può anche andare in palestra.
A chi le chiede quale investimento economico richieda il mantenimento delle attività sviluppate di anno in anno, Sereni risponde che, in realtà, in molti casi, è tutta questione di sensibilità: “Per rispondere alle esigenze dei colleghi spesso basta prestare attenzione più che mettere mano al portafoglio”.
Servizi utili a costo (quasi) zero
“Chi sceglie di presentare la dichiarazione dei redditi tramite lo sportello AssoCaf qui in azienda, oppure chi usufruisce del servizio lavanderia – come di quello di autolavaggio o del servizio farmacia – paga per le prestazioni che ottiene, ma trova vantaggio nel risparmiare tempo e fatica, senza dover chiedere ore di permesso per far fronte a queste necessità”, spiega la manager.
“Puoi portare al lavoro i panni sporchi e ritirarli freschi di bucato dopo un paio di giorni, oppure sai che – se occorre – un addetto della farmacia passa periodicamente a raccogliere le ricette e poi ti fa avere i medicinali di cui hai bisogno senza dover uscire da qui. Puoi anche farti recapitare i pacchi al lavoro in tutta sicurezza, così – se a casa non c’è a portineria – eviti di trascorrere il sabato in coda all’ufficio postale”, ribadisce Sereni.
“Un discorso simile vale se desideri impegnarti in attività di volontariato: l’altro giorno, per esempio, sono venuti in azienda alcuni operatori Avis per permettere, a chi lo volesse, di donare il sangue. Occasioni che a noi non costano nulla, ma molto apprezzate dal personale di Gabbioneta”, riprende.
Inoltre un nutrizionista dell’Azienda sanitaria territoriale ha tenuto un corso sulla corretta alimentazione. I menù del giorno sono pubblicati nell’intranet aziendale mettendo in chiaro l’apporto calorico. Per i dipendenti affetti da celiachia, sono garantiti pasti ad hoc. “Tutti accorgimenti a costo zero o quasi”, commenta orgogliosa Sereni.
Creare un patrimonio di tutti
“Il costo vero, nel 2019, è stato creare degli spazi adatti alla palestra e affittare le attrezzature”, riconosce la manage. “Quasi 30mila euro, in totale. Circa la metà di questa cifra, però, rientra in cassa grazie al welfare aziendale: il dipendente che vuole usufruire della palestra utilizza 50 euro l’anno del suo bonus welfare a questo scopo. Così possiamo permetterci di coprire i costi vivi delle attrezzature. E i dipendenti prestano maggiore attenzione alla manutenzione dei macchinari, perché li percepiscono – almeno in parte – come qualcosa che è anche loro”.
Per quanto riguarda l’orto, se ne occupano i lavoratori. È stata messa a disposizione una cifra iniziale per comprare attrezzi e sementi. Ora l’area dedicata è coltivata liberamente dal personale di Gabbioneta – durante la pausa pranzo o nel weekend – che poi possono acquistare i prodotti di stagione a offerta libera. I soldi così raccolti vengono reinvestiti l’anno successivo in ciò che occorre per far sì che questa realtà continui a funzionare.
I risultati di questo capillare sistema di welfare aziendale sono tangibili: nell’impianto non si verificano incidenti sul lavoro da 900 giorni. “Una delle eccellenti idee di Gabbioneta è stata introdurre in azienda la cosiddetta behaviour based safety, cioè prevedere un iter di sicurezza che analizza i comportamenti degli operatori, pensato coinvolgendoli direttamente. Abbiamo chiesto ai lavoratori quali fossero i comportamenti più sicuri da tenere nello svolgimento di ogni operazione produttiva e, in base alle risposte, sono state create check list sicure di riferimento”, racconta Sereni.
Poi, sempre tra gli operatori, c’è un team incaricato di monitorare i colleghi: “Quando si rileva un comportamento non sicuro ci si domanda innanzitutto ‘come mai?’, non si punta a punire. L’obiettivo è individuare la causa del problema e neutralizzarla e non manca un piccolo incentivo economico, in proposito: se ci si attiene alle check list si possono guadagnare fino a 250 euro in più a testa ogni anno”.
Potenziare l’inclusione
Ma Gabbioneta Pumps non si accontenta dei traguardi raggiunti: “Vogliamo continuare di questo passo e potenziare ciò che concerne diversity e inclusione. Soprattutto in favore delle donne: il bonus bebè e quello per il materiale di cartoleria dei figli; l’orario flessibile (con un’ora e mezza di margine in entrata e in uscita) e la possibilità di chiedere un permesso di un’ora recuperabile il giorno stesso (entrando prima o uscendo più tardi)”.
“Lo Smart working, disponibile quattro giorni al mese; le 16 ore di permesso mensili per le visite mediche dei figli; il 10% di integrazione alla maternità fino a 180 giorni; i camp primaverili organizzati in azienda per i figli dei dipendenti tra i 6 e i 18 anni”, auspica il Direttore HR. Iniziative che fanno bene tanto ai lavoratori quanto all’impresa. “Sono stati proprio i nostri ragazzi a dipingere i murales che ora decorano il corridoio che ci porta in mensa”, sorride.