Se il sistema economico penalizza le persone single
Dalla vita sociale, all’alloggio, all’assicurazione sanitaria: non condividere le spese ha costi onerosi. Sono gli effetti di un’economia plasmata dai valori del matrimonio e della famiglia del Secondo Dopoguerra
Trasferirsi da soli in una nuova casa significa per la maggior parte delle volte, a livello globale, andare a spendere una cifra maggiore di quella che si spenderebbe dividendo con un’altra persona un appartamento anche significativamente più grande. Si tratta, ha fatto sapere la testata statunitense Business Insider, degli effetti di un’economia plasmata dai valori del matrimonio e della famiglia del Secondo Dopoguerra. Da allora, però, i tempi sono cambiati e molti Millennial, secondo il giornale, stanno rimandando l’acquisto di una casa, il matrimonio e la gravidanza a momenti più avanzati dell’esistenza o stanno scegliendo di escludere del tutto questi aspetti dalla propria vita.
Un’analisi dell’Istituto per gli studi sulla famiglia (Ifs), condotto nel 2018, ha rilevato che negli Stati Uniti il 35% degli adulti di età compresa tra 25 e 50 anni non si era mai sposato (nel 1970, quella percentuale era del 9%). Oltre a ricadere più spesso tra le preferenze delle persone, la vita da single è ora anche maggiormente accettata socialmente. Tuttavia, mentre lo stile di vita cambia e i paradigmi si evolvono, la stessa evoluzione non si riscontra nel sistema economico, che continua a incentivare indirettamente il matrimonio. Dalla vita sociale, all’alloggio, all’assicurazione sanitaria: essere single ha costi onerosi.
Aumentano i single, ma non le detrazioni
Il Governo degli Stati Uniti definisce “single” le persone che non sono sposate, quindi, una persona con un compagno o una compagna potrebbe risultare legalmente single pur avendo un partner. Il think thank statunitense Pew Research Center (Pwc) definisce invece “single” chi non è sposato, non vive con un partner o non ha una relazione stabile. Stando ai dati di Pwc, questa condizione riguarda il 31% degli americani. In Italia, secondo l’annuario 2016 dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), i single non vedovi sono il 7,9% della popolazione e sono più che raddoppiati in 20 anni.
Dal punto di vista economico, però, essere single non è uno scherzo. A partire dalla condizione fiscale, considerando che le persone sposate possono presentare una dichiarazione dei redditi congiunta che permette loro di unire i guadagni ai fini fiscali. Questo non offre grandi benefici alle coppie che guadagnano circa lo stesso reddito, ma quelle in cui un partner fattura la maggior parte del reddito beneficiano del cosiddetto ‘bonus matrimonio’ che consente, una volta sposati, di abbassare la fascia del reddito più alto. Anche le detrazioni di cui possono godere le coppie sposate sono maggiori rispetto a quelle per i single.
Business Insider ha calcolato le tasse per un americano che ha guadagnato circa 50mila dollari (45mila euro) per l’anno fiscale 2021. Per un single le tasse da pagare ammonterebbero approssimativamente a 4.300 dollari (3.800 euro). Se quella stessa persona sposasse un partner che non guadagna alcun reddito, insieme dovrebbero allo Stato americano circa 2600 dollari (2.300 euro) di tasse, perché rientrerebbero in una fascia fiscale inferiore. Passando all’ambito sanitario e previdenziale, per le coppie sposate può essere più economico aggiungere un coniuge all’assicurazione sanitaria sponsorizzata dal datore di lavoro piuttosto che avere polizze separate, con risparmi fino al 50%.
Anche la vita sociale ha un prezzo
Va inoltre sottolineato che le donne, che siano single o sposate, spendono in media – secondo un’analisi del 2019 condotta dalla società di investimenti Fidelity – 15mila dollari in più per l’assistenza sanitaria rispetto agli uomini durante il pensionamento e vivendo come genere statisticamente più a lungo, hanno maggiori probabilità di essere single in anni avanzati, con costi sanitari più elevati. A questo si aggiunge il fatto che, secondo i dati riportati da Business Insider, le persone single tendono a guadagnare in media meno di persone con profili anagrafici e socioeconomici simili che hanno invece un partner. Inoltre, le donne single, che già guadagnano meno degli uomini, hanno salari ancora più bassi se sono di colore o ispaniche.
Nel suo libro Spinster: making a life of one’s own la giornalista Kate Bolick ha raccontato la vita delle donne single d’America, esplorando il loro stile di vita e le loro scelte. “Gli studi dimostrano che una donna che vive da sola ha maggiori probabilità di avere una vita sociale attiva e di mantenere i legami familiari. Non perché abbia tempo extra a disposizione, ma perché questi sono i rapporti che la sostengono”, ha spiegato.
Ma mantenere questi rapporti, ha fatto notare Bolick, può essere molto costoso quando le spese vengono sostenute da un’unica persona. Significa meno cene a casa e più drink fuori. Anche i costi per rientrare alla propria abitazione con il proprio mezzo – con il taxi o attraverso varie forme di car sharing – pesa sulle finanze. Così come viaggi e regali da condividere con la propria rete sociale. A complicare il quadro, alcune agenzie di viaggio, alberghi o compagnie di crociere addebitano ai viaggiatori singoli un supplemento legato al fatto che è una sola persona a usufruire dei servizi offerti. Anche molti abbonamenti in palestra, piani telefonici e servizi di delivery offrono sconti per piani familiari. Nonostante sempre più persone scelgano di non sposarsi o di non convivere, il sistema economico statunitense – e lo scenario potrebbe molto probabilmente essere esteso ad altre realtà – non sembra essere troppo favorevole. Lo zio Sam tifa ancora per il matrimonio.
Fonte: Business Insider