Ritrovare l’equilibrio psicofisico per la ripartenza
Secondo una ricerca di Sodexo svolta sul campione italiano, il 79% delle persone ritiene che sia responsabilità dell’azienda provvedere alla salute mentale dei dipendenti
Incertezze, precarietà e stress psicofisico. È noto che la pandemia ha portato un calo del benessere diffuso. Questo scenario ha riguardato in particolare i lavoratori. Secondo un’indagine condotta da Sodexo, azienda che supporta le imprese con servizi welfare rivolti a benefit e buoni spesa, in partnership con Harris Interactive su un campione di oltre 600 dipendenti di aziende italiane, il 71% delle persone ha ammesso di aver provato un senso di incertezza generale verso il futuro e il 76% di aver trascurato la propria salute, compiendo meno attività fisica rispetto all’inizio della pandemia. Le fasce d’età più colpite? Generazione Z e Generazione X.
Un inquadramento lo offre, invece, un’altra ricerca sempre condotta da Sodexo con Harris Interactive su quasi 5mila dipendenti distribuiti su otto nazioni, tra cui l’Italia: da qui emerge che il 37% dei lavoratori non ha fatto nulla per migliorare la propria salute mentale e il 75% ha ammesso che questi problemi hanno influenzato negativamente la produttività. L’81% ha dichiarato che dovrebbe essere responsabilità dell’azienda farsi carico di soluzioni per migliorare il benessere psicofisico.
In questo scenario, si sviluppano sensazioni di ansia generale, di paura e di panico derivanti dalla pandemia e in ottica di sicurezza sul posto di lavoro; si mangia in modo poco salutare e aumenta il consumo di sigarette e di alcol. La conseguenza è un declino cognitivo che si ripercuote sulla vita quotidiana e lavorativa, impattando su produttività e performance. A dedurlo è proprio la ricerca di Sodexo svolta sul campione italiano, l’85% delle persone ha dichiarato che la propria condizione di stress psicofisico ha avuto un impatto sulla produttività lavorativa e il 79% ritiene che sia responsabilità dell’azienda provvedere alla salute mentale dei dipendenti.
Il welfare a sostegno dei lavoratori
I lavoratori sembrano quindi essere d’accordo sulle potenzialità delle aziende di aiutarli nel recuperare il proprio equilibrio e prepararsi alla ripartenza, che sta avvenendo gradualmente grazie alla compagna vaccinale e all’arrivo della stagione estiva: si inizia a tornare in ufficio, o quanto meno ad alternare il lavoro da remoto con quello in sede, ritrovando i colleghi e la socialità perduta. Le aziende sono quindi chiamate a studiare e promuovere strumenti in ambito welfare: i più desiderati dai dipendenti sono i pranzi con i colleghi (59%), i programmi di benessere (59%), i welfare benefit (57%), i progetti di supporto mentale (55%) e lo Smart working (55%).
Per questi motivi, il welfare aziendale va ripensato in ottica di supporto del benessere dei lavoratori. In occasione del Global Wellness Day, l’iniziativa promossa da Belgin Aksoy e giunta alla sua decima edizione (nel 2021 si è svolta il 12 giugno) che ispira e stimola le riflessioni sul tema del benessere, gli esperti di Sodexo hanno spiegato che non è necessario organizzare progetti complessi, ma semplici ed efficaci benefit possono contribuire a questo scopo. Per esempio i buoni pasto sono già utili per far riscoprire il piacere della socialità e del pranzo con i colleghi; o ancora, i buoni acquisto, ancor più convenienti grazie alla recente conferma, anche per il 2021, del raddoppio del tetto di esenzione fiscale per i fringe benefit a oltre 516 euro per dipendente.
“Preservare la salute fisica e mentale di dipendenti e famiglie deve essere un focus principale delle aziende in questa fase di ripartenza. Mai come adesso, infatti, è importante sostenere il loro benessere”, è la tesi di Sodexo. Per accompagnare le persone verso il graduale ritorno alla normalità, un valido aiuto arriva dagli strumenti di welfare, in particolare da quelli più accessibili, come i buoni shopping che offrono la massima libertà di spesa, scegliendo tra vari partner. E ovviamente il buono pasto, incentivo per tornare alla socialità, iniziando proprio dalla tavola.