Quando la ricchezza è condivisa
Una relazione produttiva fra il management e la forza lavoro porta a un’organizzazione aziendale efficace ed efficiente basata su spirito di squadra e condivisione di idee, progetti e utili. Perché il 50% delle buone performance aziendali è legato al lavoro dei dipendenti. E ora anche le Pmi iniziano a capirlo.
La sensibilità di un management evoluto vale più di qualsiasi modello istituzionalizzato di gestione ed erogazione di premi e incentivi a favore della forza lavoro; e ne stimola senza dubbio la produttività. Gli esempi di imprenditori capaci di agire al di fuori dagli schemi e di trasformare in business la relazione collaborativa con la forza lavoro si stanno moltiplicando. Perché in primo luogo funzionano; e a darne testimonianza è fra le altri la riminese Lasersoft, specialista degli applicativi gestionali per horeca e retail che per celebrare il suo 30esimo anno di attività ha proposto e prenotato per i dipendenti addirittura una vacanza ai Caraibi. Alla luce di un convincimento preciso: «Un ambiente di lavoro sereno», ha detto il direttore commerciale e marketing Antonio Piolanti, «è sicuramente un driver importante per il buon andamento di un’azienda e genera ricadute positive sulla produttività. Un imprenditore può avere ottime idee ma se non instaura un rapporto umano positivo con i dipendenti è difficile che possa continuare a ottenere dei risultati importanti sul lungo periodo. Perché la mia opinione è che almeno il 50% delle buone performance di un’impresa dipenda da questo». Vista da Piolanti, al timone in compagnia dell’ex compagno di scuola Marco Pesaresi, Lasersoft deve essere «un luogo in cui si lavora con il sorriso perché ci si sente fra amici» e dove il concetto di welfare viene declinato variamente, a seconda dei momenti e dei bisogni. «È dato dalla scelta di persone dotate tecnicamente», ha proseguito Piolanti, «ma soprattutto responsabili nei confronti di sé stessi e dei colleghi; con una forte attitudine al fare gruppo». Va oltre gli accordi sindacali facendo leva sulla superiore flessibilità delle Pmi rispetto ai grandi gruppi; e trova le sue fondamenta nel legame di reciproca fiducia stretto fra i titolari e gli addetti. «A loro chiediamo coscienziosità su questioni come la gestione delle spese di trasferta», ha detto Piolanti, «mentre dal canto nostro siamo del tutto disponibili ad affrontare nel modo migliore eventuali emergenze a carico dei nostri collaboratori, come la necessità di ricorrere all’assistenza domiciliare per i loro familiari. Ci rendiamo conto che la tematica è destinata a farsi più pressante; e imporci quindi una risposta strutturata, organica».
Responsabilità e collaborazione
Welfare, in casa Lasersoft, significa anche «una nuova sede più accogliente costruita in un parco, con giardini interni che rendano ancora più piacevole la giornata di lavoro». E la promessa è che la vacanza, ai Caraibi o altrove, verrà ripetuta stavolta allo scadere dei prossimi cinque anni, dopo aver segnato le celebrazioni del 20esimo e 30esimo anniversario. Piolanti ha ammesso che una politica aziendale di questo tipo sia forse più facile da mettere in atto in un’area come quella romagnola, contrassegnata per storia e tradizione dai tratti della bonomia, della laboriosità e della cordialità e di una certa attitudine alla collaborazione.
Ed è curioso che proprio nella medesima zona si siano svolte le vicende di Duemmei (Mr. And Mrs. Italy) che a fine 2017 ha assegnato ai suoi addetti un bonus da un milione di euro totali. Suddivisi per 80 persone, hanno permesso a molti di portare a casa un anno di stipendio extra e la scelta fatta dai due timonieri Fabio Leoncini e Andrea Bucalossi è stata motivata con il desiderio di «ringraziare gli addetti per i successi ottenuti». L’azienda di abbigliamento con quartier generale a Sant’Arcangelo di Romagna ha distribuito la super-gratifica «in modo democratico». Ovvero, basandosi sugli anni effettivi di occupazione di ogni lavoratore presso Duemmei, nota nel mondo per i parka foderati di pelliccia e in possesso di una boutique nel pieno cuore della Milano del fashion. Inequivocabile il commento rilasciato da Leoncini alla stampa locale: «Il gesto vuole tradurre i valori radicati in Duemmei: spirito di squadra, condivisione, voglia di fare le cose giuste, che ci guidano da quando abbiamo rilevato l’azienda e l’abbiamo rinnovata e rilanciata. Premiare chi lavora con noi significa credere nella nostra squadra, che in questa maniera saprà reggere anche ai momenti di crisi». Analoghe esperienze si ritrovano anche qualche centinaio di chilometri a Nord-Ovest, dove la torinese Spea, specializzata in tecnologie e sistemi di collaudo per l’industria, ha infiocchettato per Natale una super-strenna consistita nel raddoppio della tredicesima. È la prosecuzione di una serie di spontanei progetti di welfare che hanno trovato spazio sulle pagine Facebook dell’azienda. È un riconoscimento a chi, negli anni più complicati della crisi, ha saputo «stringere i denti» insieme alla proprietà rappresentata da Luciano e Lorenzo Bonaria, padre e figlio. E punto di partenza per la pianificazione di altre e più articolate politiche improntate al welfare, che proseguiranno secondo i Bonaria anche nel 2018.