Un welfare aziendale a km0
Il welfare aziendale non è un lusso che si possono permettere solo le grandi aziende nei principali centri urbani: se dietro c’è un progetto ben strutturato e organizzato, può coinvolgere anche realtà imprenditoriali più piccole in territori meno popolosi. Un esempio è il nuovo progetto di welfare territoriale del Consorzio Welfare Aziendale Territoriale (Consorzio WAT) che coinvolge oggi già più di 500 dipendenti residenti nei 25 comuni che costituiscono la Comunità Montana di Valle Sabbia (in provincia di Brescia) e i comuni limitrofi.
L’idea alla base del Consorzio WAT è di riproporre lo schema del welfare aziendale già utilizzato dalle grandi imprese in un’area territorialmente limitata, a sostegno della qualità della vita dei cittadini del territorio.
Il Consorzio mette così in relazione piccole aziende territoriali pubbliche e private (soprattutto quelle con meno di 15/50 dipendenti) con realtà territoriali del terzo settore o altre piccole imprese interessate a diventare soci fornitori di beni e servizi erogati ai lavoratori sotto forma di welfare aziendale.
In questo modo è possibile creare un circolo virtuoso fra utilizzatori ed erogatori dei servizi WAT da cui tutte le parti coinvolte traggono beneficio.
Infatti i beni e i servizi offerti in regime di welfare aziendale godono di una significativa agevolazione contributiva e fiscale, determinando un risparmio per l’azienda (-33%) e allo stesso tempo una maggiore capacità di acquisto per i lavoratori (+56%). I dipendenti usufruiscono di questi beni e servizi attraverso i voucher WAT erogati dall’azienda, che possono anche essere ceduti ai famigliari (anche se non conviventi o fiscalmente a carico).
Mensilmente, i soci fornitori potranno poi richiedere al Consorzio l’equivalente dei voucher raccolti nei 30 giorni precedenti. Grazie al finanziamento di Fondazione Comunità Bresciana, che ha creduto nel progetto del Consorzio WAT, l’adesione in quanto soci erogatori è gratuita e aperta a tutte le aziende del territorio (dopo aver ricevuto l’approvazione di un Comitato Etico).
“In una realtà economicamente e socialmente omogenea come la Valle Sabbia vi è la concreta possibilità di sviluppare una rete di servizi che arricchisca il territorio reinvestendo direttamente in beni e servizi prodotti localmente le maggiori disponibilità finanziarie rese disponibili. Il progetto non si limita quindi a rispondere a una semplice funzione di intermediazione fra domanda e offerta di servizi di welfare aziendale ma cerca di sviluppare, a fronte di una convinta e perseguita territorialità del progetto, un percorso di crescita economica e sociale della comunità valsabbina” spiegano dal Consorzio WAT.