SPECIALE SOSTENIBILITA’- La voce delle aziende
Case history e best practice di iniziative in ambito CSR
L’evoluzione, dettata dalla necessità all’adattamento, è la chiave di sopravvivenza per ogni impresa di qualsiasi dimensione. Ad oggi la sostenibilità rappresenta il nuovo orizzonte non solo per istituzioni e cittadini, ma anche per le aziende: quelle che non adottano strategie, approcci e strumenti per adeguarsi alle nuove esigenze e aspettative del mercato in ottica di CSR (Corporate Social Responsability) si ritrovano penalizzate. Per questo molte aziende, piccole e grandi, si sono attrezzate per affrontare questo importante cambiamento, integrando la sostenibilità all’interno della propria corporate strategy.
Tuttavia ogni azienda è diversa dalle altre ed è quindi difficile adottare modelli generali che rischiano di rivelarsi troppo astratti rispetto alle condizioni specifiche. Comune per tutti è che un approccio alla sostenibilità a 360 gradi (dal punto di vista sociale, economico, ambientale) non è solo una questione di abitudini da cambiare, di norme da implementare, di obiettivi da darsi.
EUXILIA E LA SOSTENIBILITA’ COME CONSEGUENZA DI UNA PIENA CONSAPEVOLEZZA
“Forse la formula per un’autentica sostenibilità sta nel passare da quella che si indossa come un vestito per adeguarsi a costumi e tendenze, al fare della sostenibilità una questione identitaria. Nelle organizzazioni di domani, sostenibile potrebbe essere la risultante ineluttabile di una consapevolezza evoluta, che porta a concepire il mondo e la mission di un’organizzazione come intrinsecamente sostenibili. Sostenibilità non è aggiungere una pennellata di verde a quello che facciamo. È essere ed intendere il nostro operato in sfumature di verde, dipingendo intorno a noi una realtà capace di mantenersi florida senza esaurire le risorse di cui si nutre” dice Alberto Rossi, partner & ceo di euXilia.
Coltivare l’aspetto della sostenibilità significa in primo luogo prendersi cura delle proprie persone, perché è attraverso la loro motivazione e passione per il proprio lavoro, attraverso la loro formazione continua e collaborazione, che l’azienda può davvero dare un contributo significativo alla comunità intera in cui opera. Proprio puntando sulle persone, euXilia, società che conduce percorsi di coaching scientifico e sistemico dal 2016, collabora con aziende in fase di trasformazione, per supportare l’evoluzione di manager, leader, team e organizzazioni intere.
SANPELLEGRINO E L’IMPEGNO VERSO L’AMBIENTE
L’impegno concreto nei confronti della comunità è al centro anche delle scelte di Sanpellegrino, che ha recentemente pubblicato il proprio Bilancio di sostenibilità 2022. “La creazione di valore condiviso è un tassello fondamentale del modello operativo di Sanpellegrino che si riflette in piani industriali in grado di favorire una crescita sostenibile, e in progetti che contribuiscono a promuovere lo sviluppo economico e l’immagine turistica delle comunità in cui siamo presenti. Investiamo costantemente nel nostro Paese: nel 2021 abbiamo destinato 58 milioni di euro ai nostri stabilimenti che, spesso, rappresentano la principale realtà produttiva di questi territori. – ha dichiarato Stefano Marini, Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino – La sostenibilità è parte integrante della nostra cultura aziendale. Vogliamo essere una Corporate Force for Good all’interno della società e ci impegniamo a raggiungere questo obiettivo amplificando l’impatto positivo e riducendo l’impronta ecologica della nostra attività”.
Dal report emerge in particolare che nel 2021 Sanpellegrino ha ridotto del 22% l’uso di acqua industriale rispetto all’anno precedente, grazie all’intervento sulle macchine riempitrici e sui meccanismi di regolazione. Sul fronte dell’approvvigionamento energetico, fin dal 2011, il 100% dell’energia elettrica acquistata proviene da fonti rinnovabili certificate. L’impegno di Sanpellegrino si estende inoltre alle iniziative per recuperare e riutilizzare il 100% dei rifiuti che provengono dagli stabilimenti, e all’impegno nella promozione di una logistica sostenibile.
Per condividere con le comunità locali il valore generato dalle attività, Sanpellegrino si è inoltre impegnata nello sviluppo di una serie di progetti per prendersi cura degli ecosistemi locali, sviluppando progetti per riforestare aree depauperate e ripristinare zone umide in prossimità delle fonti.
OLEIFICIO ZUCCHI E LA RESPONSABILITA’ ECOLOGICA
Un’altra importante azienda italiana che ha sempre coniugato la crescita produttiva e lo sviluppo tecnologico e industriale con un impegno a un costante miglioramento sotto il profilo ambientale è l’Oleificio Zucchi. Prima in Italia, l’azienda ha certificato la Carbon Footprint di una intera gamma di oli di semi dell’Ambiente per l’analisi dell’impronta di carbonio nel ciclo di vita dei prodotti di largo consumo. Questa certificazione ha consentito di valutare le quantità di gas serra associate all’intera filiera dei prodotti, dal campo allo smaltimento, con l’obiettivo di attuare misure di riduzione e di compensazione.
Come riportato anche nel loro ultimo Report di Sostenibilità, l’Oleificio Zucchi si è impegno negli anni a promuovere una filiera logistica sostenibile abbattendo le emissioni di CO2, ha investito in impianti all’avanguardia che consentono un significativo risparmio energetico e ha messo in campo un progetto di smaltimento dei rifiuti che ne consenta il recupero.
“La ricerca dell’eccellenza qualitativa, il rispetto per il lavoro e per l’ambiente, la sostenibilità a 360° in un’ottica di lungo periodo, sono da sempre stati i valori fondanti di Oleificio Zucchi e ne hanno influenzato le scelte. A partire dai processi decisionali fino ad arrivare alla produzione, siamo alla continua ricerca di soluzioni che possano innovare il settore e l’azienda in modo tale da essere sempre più rispettosi nei confronti dell’ambiente ed offrire un prodotto equo e di qualità. Siamo garanti di una filiera responsabile, sostenibile e certificata, inoltre, dal 2000, rendicontiamo tutte le nostre attività in ambito di impatto ambientale ed il nostro Bilancio di Sostenibilità è giunto oggi alla 17° edizione” dice Roberta Gorini, Human Resources Oleificio Zucchi Spa.
LACTALIS E LE POLITICHE GREEN
L’attenzione all’ambito energetico è al centro delle politiche green anche di Lactalis, primo gruppo agroalimentare in Italia, che nel 2021 ha raggiunto un’autosufficienza energetica di oltre il 90% nelle sue maggiori fabbriche, tra le più grandi in Europa. La centralità delle tematiche green per il gruppo sono evidenti dagli investimenti riservati all’ambito Ricerca&Sviluppo: 6,1 milioni solo nel 2020, che hanno permesso di sviluppare packaging sostenibili per la riduzione della plastica, di ridurre del -16% l’energia elettrica acquistata e ad aumentare del +41,7% la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nonché la completa autosufficienza energetica in diversi stabilimenti.
Il gruppo però non trascura l’elemento umano: nel 2021 ha voluto sviluppare il progetto “La coscienza di Zeta” per far emergere lo sforzo psicologico sostenuto durante il periodo di lockdown dalle giovani generazioni, e per condividere idee e proposte in grado di favorire il recupero dell’equilibrio emotivo e di infondere più fiducia nel futuro.
“I progetti di responsabilità sociale o, per meglio dire, ogni attività attraverso la quale un’impresa si assume l’impegno a creare un impatto positivo per l’ambiente e per le persone, sono diventati centrali in qualsiasi modello di business in quanto cruciali per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dall’Agenda 2030. In quanto parte integrante delle operazioni di un’azienda in qualsiasi ambito e a qualsiasi livello, la responsabilità sociale oggi non rappresenta più un approccio ideale alla sostenibilità quanto la capacità di un’impresa di produrre ricadute misurabili a vantaggio della collettività. In quanto primo gruppo agro-alimentare in Italia per stabilimenti produttivi e capillarità nei territori con le nostre aziende Galbani, Parmalat, Nuova Castelli e Leerdammer, noi di Lactalis Italia ci impegniamo a supportare le comunità nelle quali operiamo attraverso la creazione di benessere economico, la tutela e il rispetto delle risorse naturali, la valorizzazione del capitale umano e culturale” dice Enrica Borrelli, CSR Communication Manager Lactalis Italia.
REVERSE E LE TRE DIRETTRICI DELLA SOSTENIBILITA’
L’impegno dell’azienda nei confronti della società viene declinato da Reverse, società di ricerca e selezione del personale, in tre direttrici. Innanzitutto, nell’impegno verso l’ambiente: Reverse ha per esempio redatto un Vademecum delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale, che racchiude una serie di buone norme da attuare quotidianamente sia sul luogo di lavoro che a casa; ha inoltre deciso di partecipare alla Plant Revolution piantando un albero o adottando un alveare per ogni nuovo Reverser.
Impegno verso la comunità, collaborando con organizzazioni no profit a scopo benefico e di volontariato.
Impegno verso i dipendenti e i collaboratori attraverso programmi di welfare aziendale che nel 2022 li hanno fatti entrare per la terza volta consecutiva nella classifica dei Best Workplaces in Italia. In particolare, Reverse ha stilato una “Carta della genitorialità” in cui sono riassunti i principi, i progetti e le iniziative pensate per i dipendenti genitori: per esempio hanno messo in atto uno sportello d’ascolto per tutti i genitori, seminari sul rapporto genitori/figli, agevolazioni, buoni acquisto e rimborsi spese su prestazioni legate alla gestione familiare (spese scolastiche, baby sitting, centri estivi) oltre ad un percorso di maternità e paternità che mira a non escludere i dipendenti genitori durante il congedo.
“Partiamo dal nostro purpose: portare reale valore a chiunque interagisca con noi. Quello che desideriamo è che questo obiettivo non venga applicato solo al business, ma parta innanzitutto dal benessere delle nostre risorse e che si estenda poi all’esterno di Reverse, attraverso un impegno sociale e di sostenibilità” dice Silvia Orlandini, People & Culture Manager di Reverse. Il nostro comune principio è voler essere parte attiva della sostenibilità e del progresso della società in cui viviamo, pur nel nostro piccolo. Per questo di anno in anno, di pari passo con la crescita di Reverse, stiamo incrementando progressivamente il numero e il peso delle iniziative in ambito CSR all’interno del nostro Business Plan.
SCS CONSULTING E LA IMPACT LEADERSHIP
Insomma, per la maggior parte delle aziende si sta sempre più consolidando il concetto che la sostenibilità non è qualcosa di esterno, ma ha a che fare con il “come” vengono realizzate le attività, i prodotti, i servizi, e i rapporti con i dipendenti e tutti gli stakeholders.
“È fondamentale per l’azienda scegliere innanzitutto uno scopo di lungo periodo, un’ambizione che abbracci non solo l’organizzazione aziendale o pubblica, ma anche la capacità di creare un impatto positivo nella comunità. È importante che sia un’aspirazione autentica e ‘sentita’, non solo bella da comunicare” dice Anna Maria Balestra, responsabile Area People& Change Management di SCS Consulting.
Attori fondamentali in questo percorso sono i leader, ai quali viene sempre più spesso richiesto di possedere un ampio ventaglio di skills, dalla capacità di guidare i collaboratori a quella di definire e attuare strategie organizzative. E’ chiaro che, in un contesto del lavoro diventato più flessibile, non è possibile impostare una leadership orientata al controllo: le persone hanno bisogno di mostrarsi in grado di affrontare sfide e ostacoli in autonomia, con la supervisione e la fiducia dei loro superiori. Il manager è quindi chiamato a trasformarsi in un punto di riferimento solido e affidabile, una guida che supporti le risorse nel favorire decisioni, azioni e iniziative.
Per questo il modello di Impact leadership è costituito da due anime: una rivolta all’esterno dell’organizzazione, che valuti l’impatto positivo sugli obiettivi strategici tenendo conto dell’intero ecosistema; una seconda anima mirata allo sviluppo delle persone, che punti sulle modalità di relazione.
Fondamentale in questo processo è la volontà del leader di lasciare un segno, per le persone e per le organizzazioni.
MIDA E LA CENTRALITA’ DELLE PERSONE
La leadership è dunque chiamata a comprendere che il talento, la creatività e la vitalità delle persone non sono ma state una leva così fondamentale come oggi per le aziende per affrontare il cambiamento. Ne è convinta la società di consulenza aziendale MIDA attraverso le parole del suo fondatore Marco Poggi: “Si apre l’opportunità di progettare new ways of working fondate sul wellbeing, sull’inclusione e sulla valorizzazione delle differenze nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Per questo MIDA partecipa alla grande trasformazione con le sue tre linee d’intervento: con il Neuroempowerment®, approccio basato su neuroscienze e psicologia positiva, portiamo il flourishing nelle strategie aziendali; con il codesign dei processi HR in un’ottica di sviluppo sostenibile, costruiamo nuove people strategy in linea con gli SDG ONU 2030; con il nostro modello proprietario di Change e Adoption, che valorizza gli insight delle Scienze Comportamentali, generiamo macro-impatti misurabili sul business e sulle persone.”
Anche MIDA ha lavorato molto, negli ultimi anni, per integrare sempre di più e sempre più sistematicamente la Corporate Social Responsibility nella sua strategia aziendale. Hanno innanzitutto nominato un responsabile Sostenibilità: è un partner MIDA che ha raccolto le esigenze di tutti gli stakeholder e che ha potuto mediare tra le parti coinvolte per rendere la sostenibilità un asset strategico dell’azienda e, soprattutto, per trasformare gli intenti in un percorso evolutivo e in KPI misurabili.
Da lì hanno costruito ecosistemi lavorativi inclusivi, creativi, fondati sul benessere diffuso e sulle performance felici, rendicontando i risultati. Hanno promosso la ricerca scientifica e tecnologica per sviluppare il progresso sociale ed ambientale e abilitare l’espressione libera e creativa delle persone.
Perché, in ultima analisi, è questo che significa sostenibilità: creare un contesto in cui ciascuno possa realizzare la sua vocazione e il suo talento, in equilibrio, salute e sicurezza; costruire un’idea di valore che tenga insieme la crescita di lungo periodo, la responsabilità sociale, la cura dell’ambiente e dei luoghi di lavoro, il profitto economico e la fioritura delle persone.