Piani previdenziali, è il momento di controllarne l’andamento
Entro la fine del mese di marzo i fondi pensione sono tenuti a inviare le comunicazioni periodiche ai propri aderenti. Un’occasione per verificare il livello di contribuzione e la regolarità del flusso, ma anche pianificare il proprio comportamento finanziario
Fine marzo rappresenta un momento importante per gli aderenti ai fondi pensione, un momento a cui va attribuita la giusta valenza. Entro tale data i fondi pensione devono, infatti, inviare le comunicazioni periodiche che si compongono dell’estratto conto annuale e del progetto esemplificativo personalizzato denominato ora “La mia pensione complementare -versione personalizzata” (in assonanza terminologica e in parallelo con “La mia pensione”, il documento elaborato dall’Inps per il primo pilastro).
Il kit annuale
Partiamo dai documenti in attivo. La comunicazione periodica è un estratto conto sulla posizione previdenziale composto da due parti: la prima reca i dati sulla posizione individuale e la seconda riepiloga le principali novità relative alla forma pensionistica complementare e alla normativa del settore. Con riferimento alla prima parte, si articola in tre sezioni: dati identificativi, dati riepilogativi al 31 dicembre e posizione individuale maturata.
Per prima cosa vengono evidenziati i dati e le notizie riguardanti l’identificazione dell’aderente. Si indicano, poi, per l’anno di riferimento, il valore della posizione individuale maturata, il risultato netto di gestione e il TER (total expenses ratio), un indicatore di costo particolarmente significativo, riguardanti la linea (o le linee) di investimento cui l’aderente partecipa.
Il valore della posizione viene calcolato in base a due elementi, il numero delle quote in possesso dell’iscritto e il valore delle singole quote al 31 dicembre dell’anno di riferimento. Si riporta ancora la posizione individuale maturata alla fine dell’anno, operando un confronto con quanto risultante alla fine dell’anno precedente e fornendo il dettaglio delle operazioni effettuate in corso d’anno.
Vengono ancora rappresentate le informazioni relative alla linea di investimento scelta partendo dal rendimento conseguito, la spiegazione dell’andamento della gestione nell’anno, la serie dei rendimenti degli ultimi 3, 5 e 10 anni rapportati ai relativi benchmark o altri indicatori di riferimento.
Il progetto “La mia pensione complementare”
“La mia pensione complementare” è una elaborazione di stima che simula una sorta di viaggio nel tempo a beneficio dell’iscritto. Più nello specifico, sulla base dei contributi versati al fondo pensione, si calcola una stima della futura evoluzione della posizione individuale dell’iscritto e della rendita che potrà ottenere una volta in pensione, partendo dai dati anagrafici dell’iscritto, dal montante maturato, dalla sua dinamica retributiva, dalla linea di investimento e da alcune ipotesi di laboratorio definite dalla Covip. Si tratta, è bene precisarlo, di una mera ipotesi.
Dal prossimo anno il kit informativo evolverà sulla base del documento di adeguamento alla direttiva IORP 2 su cui la Covip ha aperto una fase di pubblica consultazione. La comunicazione periodica diventerà infatti il “Prospetto delle prestazioni pensionistiche – fase di accumulo”, in cui confluiranno anche le informazioni riguardanti le proiezioni pensionistiche contenute nel documento “La mia pensione complementare – versione personalizzata”. Sarà inserita la previsione in merito all’indicazione sul se e sul come si è tenuto conto dei fattori ESG nell’impostare la politica di investimento.
Un’ulteriore novità riguarda l’inserimento di una sezione aggiuntiva da trasmettere agli aderenti che si trovano in fase di prepensionamento, cioè quando mancano 3 anni o meno alla presumibile età di pensionamento di vecchiaia, contenente informazioni relative alle opzioni di erogazione delle prestazioni pensionistiche.
Va ancora ricordato che sovente viene allegato al kit informativo anche un facsimile da utilizzare per comunicare i contributi non dedotti. Nel caso in cui si siano versati contributi eccedenti il limite annuo di deducibilità dei 5.164,57 euro e/o premi di risultato da piani di welfare aziendale, se si comunicano al proprio fondo pensione entro il 31 dicembre dell’anno successivo si recupera il vantaggio fiscale a scadenza. Questi sono, infatti, detassati sulla quota corrispondente di prestazione che è erogata per legge al 100% sotto forma di rendita o al 50% come capitale e al 50% sotto forma di rendita.
L’utilità dell’invio
Al di là del mero adempimento obbligatorio, l’invio annuale – che può avvenire mediante posta elettronica all’indirizzo dell’iscritto o in formato cartaceo – può rappresentare per la forma pensionistica un’occasione di dialogo e di education con i propri aderenti, così come auspicato dalla Covip.
Simmetricamente per l’iscritto rappresenta l’opportunità di verificare l’andamento del proprio percorso previdenziale, verificando prima di tutto il livello di contribuzione e la regolarità del flusso anche di parte datoriale e riconducendo la riflessione nell’ambito di un più complessivo processo di pianificazione finanziaria.
È sufficiente quello che verso rispetto all’obiettivo di integrazione pensionistica che voglio conseguire? Il mio budget personale e familiare mi consente di versare di più, tenendo conto anche del contributo del datore di lavoro nella previdenza complementare collettiva? In caso di piani di welfare aziendale, posso valutare di destinare l’eventuale premio di risultato al fondo pensione ottenendo sensibili benefici fiscali?
Va, infine, valutato l’andamento dei rendimenti finanziari sia nell’intervallo annuale, contestualizzandolo in ogni modo con l’andamento complessivo dei mercati, sia in una prospettiva più ampia di medio-lungo periodo, dai 5 ai 10 anni.
* Lorenzo Giuli è un esperto di previdenza complementare