L’estate dei bonus
Microsoft ha deciso di premiare i suoi dipendenti in tutto il mondo con 1.500 dollari, una sorta di ‘bonus pandemia’
Un bonus quale “riconoscimento dell’eccezionale e impegnativo anno fiscale appena concluso”. Microsoft ha deciso di premiare i suoi dipendenti in tutto il mondo con 1.500 dollari, una sorta di ‘bonus pandemia’. In una nota interna, il colosso di Redmond ha spiegato che la somma è corrisposta a tutti coloro che lavorano per l’azienda almeno dal mese di marzo 2020, inclusi i lavoratori part-time e i collaboratori con paga oraria.
L’iniziativa è stata pensata per ringraziare il personale per l’impegno dimostrato nell’anno della pandemia ed esclude, perciò, dal bonus i vertici aziendali, ovvero tutti coloro che si trovano al di sopra del livello “Corporate Vice President” (in pratica sono esclusi sono gli alti dirigenti). Microsoft conta oltre 175mila dipendenti nel mondo: escludendo il personale delle aziende controllate, secondo la testata Usa The Verge, l’impegno economico totale dell’iniziativa dovrebbe aggirarsi sui 200mila dollari, che per l’azienda equivalgono a meno di due giorni di profitti.
Microsoft non è la prima impresa ad aver dato un riconoscimento al lavoro dei propri dipendenti nell’ultimo anno e mezzo. Altri grandi colossi americani hanno premiato il personale con bonus una tantum per ricompensare i collaboratori e, allo stesso tempo, celebrare i traguardi raggiunti nonostante il Covid: per esempio Facebook ha assicurato 1.000 dollari extra ai suoi 45mila dipendenti, mentre Amazon ha premiato con un bonus vacanze di 300 dollari i lavoratori in prima linea, per una spesa totale di 500mila dollari.
Nonostante l’anno impegnativo, Microsoft ha infatti raggiunto importanti risultati negli ultimi mesi: secondo varie fonti, da quando è iniziata la pandemia, il colosso della tecnologia ha generato utili per almeno 160 miliardi di dollari, grazie alla corsa al cloud, alla spinta nelle vendite di laptop e licenze d’uso per Windows e alla forte crescita nel segmento Xbox.
Fonte: The Verge
