Lavoro asincrono sempre più diffuso: molti i benefici, poche le ombre
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Lavoro asincrono sempre più diffuso: molti i benefici, poche le ombre

Se con la pandemia milioni di lavoratori hanno salutato l’ufficio, il prossimo grande tabù a rischio potrebbe essere quello della contemporaneità del lavoro. A scriverlo è il Financial Times, secondo cui il lavoro asincrono non solo sarebbe sempre più diffuso, ma porterebbe con sé vantaggi evidenti. È questo il caso, ad esempio, di GitHub, una piattaforma per sviluppatori di proprietà di Microsoft i cui  circa 3.000 dipendenti lavorano in modalità asincrona, ma che riguarda anche aziende del calibro di Airbnb e Coinbase. Secondo Scoop, una società che monitora le politiche lavorative di quasi 6.000 aziende con sede negli Stati Uniti nell’ambito del suo “Flex Index” il 32% di queste aziende non richiede ai propri dipendenti di lavorare in ufficio e la maggioranza di esse permette il lavoro asincrono.

 

Quanti benefici

Il lavoro asincrono, porta in dote una lunga lista di vantaggi, per i lavoratori e anche per le aziende. Innanzitutto il tempo dedicato alle riunioni (spesso inutili) può essere utilizzato per fare altro, tanto sul posto di lavoro, quanto nella vita privata. I lavoratori, in questo modo hanno la possibilità di seguire il proprio ritmo e non quello legato al canonico orario 9/18. In seconda battuta, il lavoro asincrono responsabilizza le persone, che in questo modo sono più propense a motivare in maniera dettagliata le decisioni prese, a condividere nel dettaglio le attività svolte e a creare documenti aperti, che possano essere modificati in qualsiasi momento da un altro membro del team. Inoltre, questo modo di lavorare permette di rispondere alle richieste altrui con meno pressioni e di esprimersi con più libertà, senza venire sovrastati da personalità più forti. Tutto oro quel che luccica? Ovviamente no. La controindicazione maggiore riguarda la perdita di contatti diretti con i colleghi e il conseguente minor scambio di idee.

 

In Italia le prime sperimentazioni

Anche in Italia qualcosa si muove e per una volta, a dettare il passo, è una società a guida statale. Parliamo di SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario italiano direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che a partire dallo scorso gennaio ha introdotto, per tutti gli oltre 950 dipendenti, il programma Flex4Future, una nuova organizzazione del lavoro flessibile, fondata su fiducia reciproca e responsabilizzazione. Il programma prevede l’eliminazione dei controlli sulle timbrature e smart working illimitato activity-based, che consente al dipendente di scegliere il luogo che ritiene più adeguato all’adempimento dell’attività che  sta eseguendo. A tutto questo, inoltre,  si aggiunge la sperimentazione su base volontaria della settimana di 4 giorni. Tutto questo, avverrà sotto l’occhio vigile dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, che monitorerà non solo l’impatto e l’efficacia della sperimentazione, ma anche la produttività del lavoro e il benessere delle persone.

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