La previdenza complementare si adegua alla normativa europea

La previdenza complementare si adegua alla normativa europea

La direttiva comunitaria Iorp 2 e la previdenza complementare in un quadro di ridefinizione dell’assetto del sistema di welfare nel post Covid-19

 

L’Autorità di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha pubblicato a fine luglio 2020 le direttive indirizzate alle forme previdenziali complementari di adeguamento a quelle che sono le previsioni recate nel nostro ordinamento dalla direttiva comunitaria (Iorp 2), recepita in Italia con decreto del dicembre del 2018. Va ricordato, come di consueto, che il provvedimento della Commissione Ue era stato preceduto da una pubblica consultazione cui avevano avuto modo di esprimere il proprio punto di vista gli operatori di mercato e le principali associazioni di categoria.

 

Tra i diversi profili di novità vi è un rafforzamento dei presidi di governance in uno scenario evolutivo particolarmente complesso, con la previsione ora anche di una funzione attuariale, di una funzione di gestione dei rischi e di una funzione di revisione interna. Vi è poi particolare attenzione all’operatività transfrontaliera dei fondi pensione collettivi, quelli cioè a matrice occupazionale, in considerazione di una prospettiva del lavoro spesso cross border con una accentuata mobilità anche internazionale dei lavoratori.

 

Un profilo di rilevante importanza è poi quello legato alla informativa agli aderenti dei fondi pensione, cui il nostro sistema di previdenza complementare presta da sempre grande attenzione. Si pensi ai seguenti aspetti: la disciplina della Covip sulle comunicazioni periodiche e al progetto esemplificativo, sia standardizzato sia personalizzato (documento ora ridenominato La mia pensione complementare); alla obbligatorietà di predisporre l’Indicatore sintetico dei costi (Isc) e la scheda costi, pubblicata per tutti i fondi pensione anche sul sito della Covip in maniera tale che chiunque possa accedervi; alla pubblicazione aggiornata sempre sul portale della Autorità di vigilanza dei rendimenti annuali di tutte le forme previdenziali (proprio di recente la Covip ha aggiornato i dati al 31 dicembre 2019).

 

La direttiva Iorp 2 rafforza il livello di trasparenza prescrivendo informazioni chiare e adeguate ai potenziali aderenti, agli aderenti e ai beneficiari, anche a sostegno delle loro decisioni in materia di previdenza complementare, con riferimento alle diverse fasi di partecipazione – vale a dire preadesione, accumulo ed erogazione della pensione. Da un punto di vista qualitativo si evidenzia la necessità di accuratezza, tempestività, chiarezza, gratuità e facilità di reperimento delle informazioni fornite.

 

Il tema appare di particolare attualità in un momento in cui si delinea con ancora maggiore nitidezza l’importanza prospettica della previdenza complementare in un quadro tendenziale di una ridefinizione dell’assetto del sistema di welfare nel post Covid-19. E va sottolineato come non è sufficiente per integrare la pensione la mera adesione a una forma previdenziale, ma è indispensabile conoscerne e azionare i relativi meccanismi di funzionamento. A tal proposito va evidenziato come la previdenza complementare rappresenti uno dei temi centrali di ottobre 2020, mese nazionale dell’educazione finanziaria.

 

Le innovazioni previste dalla direttiva

 

In attesa delle specifiche istruzioni definitive che la Covip ha già annunciato a brevissimo, quali sono le innovazioni che dovrebbero essere introdotte? Nello specifico documento sottoposto a pubblica consultazione, e che rappresenta la base di quello che sarà il documento finale, si prevedeva una ridefinizione della informativa precontrattuale con la nota informativa suddivisa in due parti: la prima, da consegnare al momento dell’adesione, contente le informazioni di base che l’iscritto deve conoscere prima di aderire; la seconda, alla quale l’interessato può accedere attraverso il sito web della forma pensionistica complementare-società, dedicata a informazioni di approfondimento. I contenuti della nota informativa dovrebbero essere poi ridotti e semplificati sia in termini di linguaggio utilizzato sia dal punto di vista della quantità di informazioni.

 

Sempre con riferimento ai contenuti si segnala, in particolare, che l’adeguamento alla direttiva ha comportato, riguardo alle linee di investimento, l’inserimento dell’indicazione esplicita circa l’assenza di una garanzia, per quelle che ne risultano prive, e della indicazione sul se e sul come si è tenuto conto dei fattori ambientali, climatici, sociali e di governo societario (fattori Esg) nella definizione della politica di investimento.

 

Si aggiorna poi la informativa periodica con il nuovo “Prospetto delle prestazioni pensionistiche – fase di accumulo” con l’inserimento di una sezione aggiuntiva da trasmettere agli aderenti che si trovano in fase di prepensionamento (quando mancano tre anni o meno alla presumibile età di pensionamento di vecchiaia), contenente informazioni relative alle opzioni di erogazione delle prestazioni pensionistiche.

 

Si prevedono ancora altre informative da fornire in corso dell’anno al verificarsi di determinati come le comunicazioni che potrebbero essere trasmesse nel corso dell’anno in casi particolari (per esempio, nel caso di riallocazione della posizione in un percorso life cycle). E ancora il “Prospetto in caso di liquidazione di prestazioni diverse dalla rendita”, che costituisce il documento informativo da inviare una tantum al momento della liquidazione di prestazioni diverse dalla rendita (anticipazioni, riscatto, trasferimento, prestazione pensionistica in capitale e il “Prospetto in caso di conversione in rendita”, informativa da trasmettere una tantum al momento della conversione della prestazione in rendita. Di rilievo il “Prospetto delle prestazioni pensionistiche – fase di erogazione”, che consiste nell’informativa periodica da fornire ai percettori di rendita.

 

Altro elemento di novità è rappresentato poi dalle disposizioni sui “Siti web, tecnologie informatiche e rapporti con gli aderenti” che riguardano, in generale, l’utilizzo delle tecnologie informatiche per semplificare e rendere più efficace la gestione dei rapporti con gli aderenti, nonché per favorire la diffusione di documenti e informazioni utili. Si tende ancora all’utilizzo dell’adesione online, richiedendo al fondo pensione di valutare tale modalità nel piano strategico sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

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