Banca Mediolanum, il welfare che migliora il clima aziendale
Lanciato nel 2004 con l’asilo nido aziendale, il piano di benessere della banca si è sviluppato nel tempo. E si è poi adeguato per rispondere con efficacia alle necessità delle sue persone.
È un welfare che viene da lontano, quello di Banca Mediolanum, come illustra a Tuttowelfare.info Antonio Gusmini, Direttore Risorse Umane dell’istituto di credito, facente parte del Gruppo fondato nel 1982 da Ennio Doris. “Nel 2004 decidemmo di aprire il nido aziendale per i figli dei dipendenti. Allora i bambini ospitati erano 30. Oggi sono 120 e oltre al numero sono cresciuti anche gli spazi dedicati ai più piccoli”, racconta il manager.
“Quello è stato il primo tassello della nostra politica di welfare”. Un settore che il Direttore delle Risorse Umane segue in prima persona: “Decido io l’architettura e le iniziative e sono coadiuvato da una risorsa in azienda che si occupa in chiave operativa del piano di welfare”.
L’idea dell’asilo nido era frutto di quella che Gusmini identifica come una naturale attenzione dell’azienda verso i 2.300 dipendenti. “Allora i colleghi erano molto giovani, come la nostra banca, e fu naturale pensare, oltre ai bambini, anche alle attività più apprezzate dai nostri dipendenti”. Spazio, quindi, alle iniziative sportive e alle occasioni di aggregazione, anche in ottica di team building.
Welfare che arriva dal”on top
Il welfare di Banca Mediolanum è di tipo on top ed è sempre stato, in un certo senso, in anticipo sui tempi. In un’ottica di attenzione alle esigenze dei dipendenti, poi, già nel 1997 è stata introdotta la navetta riservata, in partenza dalle fermate della metropolitana di Famagosta e San Donato.
“Adottammo questa soluzione all’indomani del trasferimento della sede al campus di Basiglio, a Milano 3”. Una scelta non soltanto di comodità, ma anche in anticipo sui tempi in tema di sostenibilità. “La navetta permette di non utilizzare l’auto e quindi di ridurre il traffico e anche le emissioni inquinanti”, conferma il manager di Banca Mediolanum, che prosegue spiegando come il piano di welfare sia andato strutturandosi sulle esigenze dei dipendenti man mano che nascevano esigenze particolari.
A disposizione anche alcune auto in car pooling, ma, spiega Gusmini, viene utilizzato in maniera maggiore il servizio navetta, che permette di rinunciare all’automobile e non necessita di accordi tra i dipendenti per l’utilizzo.
“Dal trasferimento al campus, ricco di verde, è nata l’idea delle biciclette per muoversi all’interno dell’area. Poi, nel periodo in cui molti hanno iniziato a praticare la corsa, abbiamo costruito spogliatoi, poi abbiamo istituito corsi di fitness e yoga. Oggi offriamo anche corsi di pilates”, spiega Gusmini.
“Facciamo un’analisi dei bisogni e se c’è massa critica organizziamo le attività. Per esempio, ultimamente il calcetto non ha avuto appeal, mentre il torneo di beach volley ha attirato l’adesione di ben 12 squadre. E quindi si è fatto”.
Prevenzione e salute, in collaborazione con cooperative sociali
Articolate le iniziative a servizio della vita di tutti i giorni: per i dipendenti è a disposizione un servizio di lavanderia in sede; il lavaggio dell’auto; un servizio di panetteria, che permette di acquistare pane fresco ogni pomeriggio. “Ci siamo appoggiati a una cooperativa sociale che offre lavoro a persone con disabilità”, spiega il manager. In collaborazione con un’altra cooperativa, poi, ogni lunedì è prevista la distribuzione di frutta fresca.
Sempre in ambito alimentare, tre anni fa è stata ristrutturata la mensa aziendale (una pagoda al centro del campus) ed è stata attivata una convenzione “con il fornitore, Pedevilla, che condivide con noi una filosofia di alimentazione sana e a km zero”, sottolinea Gusmini. I menù: light, vegetariano o ipocalorico, sono studiati in collaborazione con nutrizionisti dell’Università di Pollenzo.
C’è grande attenzione, infatti, verso l’argomento salute: controlli di prevenzione con Lilt (Lega italiana lotta ai tumori); periodicamente è possibile donare il sangue grazie a un accordo con Avis e in un truck attrezzato, poi, sono possibili check-up per i dipendenti. Non manca la possibilità di avere un appuntamento con un osteopata in sede (due volte a settimana) e con un dietologo (una volta a settimana).
Un’ampia scelta grazie alla piattaforma aziendale
Il capitolo welfare è ricco e articolato, in base alle diverse figure professionali presenti in Banca Mediolanum. Il piano è infatti segmentato per le diverse figure: dirigenti, quadri direttivi e impiegati. A queste figure è applicato rispettivamente il contratto del terziario e il Contratto collettivo nazionale bancario.
Per gli impiegati sono previsti 300 euro; 500 per i quadri direttivi e 1.000 per i dirigenti. Somme nette, on top a premi di risultato, pensione integrativa, assicurazione temporanea caso morte e invalidità permanente. Oltre all’assistenza sanitaria integrativa, estensibile anche a i familiari con il pagamento di una somma contenuta, visto che si tratta di una polizza stipulata collettivamente.
“Le coperture assicurative sono gestite insieme con il broker Aon”, riferisce il manager, “mentre il fondo di pensione integrativa è Previgest, un fondo aperto di Mediolanum, cui si aderisce collettivamente, volendo anche conferendo il Tfr (su base volontaria). Non è prevista la conversione della cifra, che è gestita dal portale Easy Welfare che fornisce anche i servizi della piattaforma.
“Cinque anni fa abbiamo scelto di introdurre la piattaforma sulla quale i dipendenti possono scegliere beni e servizi per se stessi e la famiglia”, spiega Gusmini. Diverse le tipologie di beni e servizi: Educational per libri scolastici per i figli e libri tout court; Sanitario (prevenzione controlli, ecc); Leisure con abbonamento a palestra, cinema, teatro, associazioni culturali; Buoni spesa (anche per la benzina) con il limite di 100 euro.
“Abbiamo scelto Easy Welfare perché ci permetteva grande elasticità e perché offrivano convenzioni con le strutture che interessavano i dipendenti o che il nostro personale già utilizzava nella vita di tutti i giorni, già prima dell’introduzione del piano welfare”.
Clima aziendale positivo, anche grazie al welfare
“Credo che le misure di welfare, più che agire come fattore attrattivo possano influire in modo positivo sul clima aziendale. In termini di produttività, per esempio, avere il figlio al nido vicino al posto di lavoro permette di lavorare in serenità. Una serenità che anche i clienti di Banca Mediolanum avvertono nelle relazioni con i dipendenti”. Dunque si instaura un circolo virtuoso: “Le persone sanno che l’azienda è al loro fianco”, è la considerazione del manager.
Comunque di sicuro c’è una buona retention se, come riferisce il Direttore delle Risorse Umane, il tasso di turnover in Banca Mediolanum si aggira intorno al 2%. “Periodicamente facciamo indagini sul clima aziendale. L’ultima è stata chiusa due mesi fa e anche se non abbiamo ancora tutti i risultati basti pensare che il 92% degli intervistati ha risposto in forma anonima a una piattaforma specializzata in survey di questo tipo. I dipendenti sanno, insomma, che possono interloquire con l’azienda e che comunque avranno delle risposte. Di solito in queste indagini il welfare è tra gli aspetti che ricevono una votazione più alta”.
Tra le altre iniziative messe in campo per i dipendenti alcuni incontri con l’Istituto europeo delle dipendenze. “Sia sul versante delle dipendenze tecnologiche (per esempio dei ragazzi più giovani e dei figli di dipendenti) sia delle dipendenze da alcol. Ma anche rispetto alle dipendenze alimentari”.
Per quanto riguarda i piani di welfare in ottica futura, in Mediolanum il tema dell’aging, sia della forza lavoro interna sia della popolazione in generale, è tra quelli più importanti. “Dopo il Jobs act molti di noi saranno costretti a lavorare fino a 70 anni”, scherza Gusmini.
Da una parte, quindi, attenzione a chi ha superato i 50 anni e ha voglia di mantenersi in forma, dunque attività fisica mirata e allenamenti specifici. Dall’altra il tema del caring verso i genitori anziani, “sarà una tematica che affronteremo a partire dal 2020!. Quindi contatto con strutture che si occupano di assistenza e cure. Strutture ad hoc per condividere le esperienze e capire cosa fare. “In fondo è una sorta di cerchio che si chiude e si apre: dal nido (nuovi nati) alla cura e assistenza verso i più anziani”.