Amilon in Aiwa, una nuova stagione per i fringe benefit
Con l’ingresso nell’Associazione italiana welfare aziendale, la società di Andrea Verri punta a sensibilizzare sull’uso di fringe benefit e branded currency.
Fare squadra, avere più peso nel dialogo con le istituzioni, influenzare le decisioni. In una parola: esserci. È con questo obiettivo che Amilon, la prima azienda in Italia ad aver digitalizzato le gift card e leader in Europa per la distribuzione delle stesse per programmi di incentivazione, promotion, cataloghi a premi e welfare aziendale, è da poco entrata in Aiwa, l’Associazione italiana welfare aziendale, che raggruppa tutte le realtà che ruotano attorno al settore, dai buoni pasto alle soluzioni informatiche, dal payroll ai broker fino ai consulenti del lavoro.
L’ingresso di Amilon in Aiwa è molto recente, ma già promette di giovare a entrambe le parti: all’associazione, nata due anni fa, che acquisisce così la rappresentanza di un nuovo settore di business, e all’azienda, che può portare avanti le proprie istanze da una posizione privilegiata.
“La scelta di fare il nostro ingresso in Aiwa è maturata dalla volontà di avere orecchio in quello che succede a livello di mercato e a livello politico, per poter dire la nostra e valorizzare meglio il comparto di cui ci occupiamo. Lo facciamo nel nostro interesse, ma anche in quello dei dipendenti”, spiega a Tuttowelfare.info Andrea Verri, CEO e fondatore di Amilon.
“Lavorare insieme significa poter dialogare in modo più efficace con chi prende le decisioni e fare fronte comune in caso di scelte negative per il nostro settore. Quello del welfare aziendale è un mondo giovane, ma consapevole della necessità di un’associazione che metta insieme i diversi player”.
È sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente di Aiwa e membro del Comitato Scientifico di Tuttowelfare.info Emmanuele Massagli: “L’ingresso di Amilon è un’ulteriore prova dell’attrattività del mercato del welfare aziendale per le imprese più innovative e rivolte al futuro. Per noi è un grande onore e una grande occasione”. “In questo modo si approfondisce la nostra capacità di osservazione di questo mercato, finalizzata a restituire ad aziende, lavoratori, addetti ai lavori e decisori pubblici cultura, corretta informazione e progettazione legislativa lungimirante”.
Alzare il tetto per i benefit in busta paga
Verri ha già le idee chiare sui dossier su cui c’è bisogno di mettersi all’opera. “Il nostro obiettivo è che le risorse che ogni azienda può destinare al welfare aziendale siano sempre di più”. Tradotto: aumentare il tetto dei 258 euro all’anno per singolo dipendente che attualmente le imprese possono destinare ai fringe benefit, cioè ai benefici accessori riportati in busta paga in aggiunta alla retribuzione monetaria. Una soglia “vecchia”, secondo il CEO di Amilon, fissata con l’entrata in circolazione dell’euro e da allora mai più aggiornata.
Poi, certamente, c’è la volontà di sensibilizzare le aziende sui vantaggi di scegliere i buoni digitali per il welfare. “Quella delle gift card, spendibili in tantissime catene di negozi ed ecommerce, è una categoria di prodotti che sta acquisendo sempre più peso”, sottolinea Verri. Prova ne è la crescita della stessa Amilon, che per il 2019 prevede un fatturato pari a 150 milioni di euro (nel 2017 era di 40 milioni) e che conta oggi più di 500 clienti diretti – che a loro volta rivendono prodotti Amilon a migliaia di clienti – sparsi nei 19 Paesi (europei e non) in cui l’azienda lavora.
Le card che danno accesso ai fringe benefit sono infatti appetibili per le aziende, che possono così godere di agevolazioni fiscali. E sono vantaggiose per i dipendenti, che sono liberi di scegliere come utilizzare queste risorse aggiuntive. “Con i premi e gli incentivi aziendali i lavoratori tendono spesso ad appagare i propri desideri, acquistando cose magari superflue”, ragiona Verri. “È questa la differenza con un piano di welfare basato sulle gift card, con cui i dipendenti invece cercano proprio quei beni e servizi di cui hanno veramente bisogno”.