Gentilezza e leadership nel lavoro: 3 libri (e un piccolo saggio) da non perdere
Il 13 novembre si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata per volere del Japan Small Kindness Movement, movimento istituito a Tokyo nel 1988 proprio per promuovere questa importante virtù e divenuto globale nel 1996 con il nome di World Kindness Movement.
La gentilezza è un tema che ha molto a che fare anche con la qualità del mondo del lavoro. Mettiamola così: è un ingrediente che consente di migliorare e rendere più proficuo e produttivo anche un ufficio e l’ambiente professionale. Trascorrere ore della propria giornata, mentre si lavora, a contatto con persone empatiche, aperte al confronto, trasparenti, educate e rispettose, ovviamente migliora il clima organizzativo, la produttività, la vita in team, la capacità di restituzione dei dipendenti, dai più junior ai più senior.
È un elemento che qualifica al meglio i leader di maggior successo.
Non è certo un caso infatti che nelle librerie aumentino i volumi che portano avanti proprio la narrazione del “potere” della gentilezza. Ve ne consigliamo alcuni, partendo da una pietra miliare.
1. James Hunter, The Servant – A simple story about the true essence of leadership. È il manuale per definizione che ha incasellato i concetti base della “leadership gentile”, un modello di leadership che ha come principio guida il fatto che un vero leader, per essere tale, debba mettersi al servizio delle persone che guida. Non significa diventare “servitori”, ma proprio attraverso la gentilezza (valore cardine), riuscire a intercettare i bisogni dei lavoratori, agevolare le idee degli altri, instaurare un clima piacevole in azienda, puntare alla crescita e trovare un buon equilibrio tra vita privata e lavorativa.
2. In Italia, la psicologa Bianca Straniero Sergio con il coach Guido Stratta hanno pubblicato un saggio dal titolo Ri-Evoluzione, il potere della Leadership gentile (Franco Angeli Ed.), in cui viene suggerito come ogni persona attraverso una leadership gentile, possa essere strumento di cambiamento, promuovere la crescita personale e quella degli altri. Il titolo parte dal concetto di “Ri-Evoluzione” ovvero dal fatto che i processi che portano alle vere trasformazioni partono da noi stessi, dal fatto di percepire le relazioni in modo diverso rimettendole in gioco tenendo in considerazione l’altro.
3. Guido Stratta, invece, in autonomia ha pubblicato un saggio, L’Elogio della Gentilezza, (Franco Angeli Ed.), in cui spiega come nell’epoca del “sonno della ragione” questa virtù, sottovalutata nella società moderna, possa e debba avere un ruolo fondamentale nel favorire la convivenza pacifica e il benessere psicologico delle persone. In tutti i loro ambienti di vita.
4. Aggiungiamo poi un piccolo volume dello scrittore americano George Saunders, saggista e studioso della società. Nel volume Congratulations, by the Way. Some Thoughts on Kindness tradotto in italiano da Minimum Fax con il titolo L’egoismo è inutile: elogio della gentilezza, raccoglie un memorabile discorso fatto proprio agli studenti della Syracuse University (dove insegna) in cui invita i neolaureati a basare la propria vita sulla gentilezza verso il prossimo invece che sull’ambizione personale. E a farlo nel loro ambiente sociale ma anche lavorativo. Dice Saunders che quando ci guarderemo indietro ciò di cui ci pentiremo sarà di quando non siamo stati gentili. E che i primi avversari in questo senso, siamo noi stessi, il nostro egoismo e l’autoreferenzialità con cui combattere ogni giorno.