Osservatorio welfare aziendale 2024
Il welfare è sempre più un elemento imprescindibile per le aziende che desiderano investire nel personale e in una cultura di lavoro orientata al benessere del dipendente. L’ultima edizione dell’Osservatorio Edenred in questo senso ci dà una mano a capire quali sono i trend del futuro in ottica di welfare aziendale e cosa ci ha lasciato in eredità l’anno passato. L’edizione 2024 si fonda su due macro-indagini: una sul bacino di utenza di Edenred Italia, composto da oltre 5.000 aziende e 750.000 beneficiari e la seconda a cura di BVA Doxa che, invece, si sofferma sul sentiment dei lavoratori e si basa su un campione di 1.508 interviste su territorio nazionale.
I numeri dell’Osservatorio
La ricerca nel suo complesso si concentra sull’importanza del welfare aziendale come forma di sostegno al reddito dei dipendenti in rapporto all’aumento del costo della vita. Non a caso il 38% dei lavoratori ritiene che i piani di welfare svolgano un ruolo di sostegno determinante nella vita di tutti i giorni. L’osservatorio conferma la crescita delle politiche di welfare nelle strategie aziendali, oggi circa il 42% delle aziende ha pianificato e implementato un piano di welfare strutturato, percentuale questa che sale al 53% per le aziende con oltre 1.000 dipendenti. Nel 2023 il credito welfare pro capite, quindi la disponibilità media di spesa di ciascun beneficiario è stata di 910 euro e tra gli strumenti di welfare più richiesti e maggiormente erogati nel 2024 c’è ancora una volta il buono pasto (41%). Seguono i servizi per la salute (31%), le convenzioni e le scontistiche (25%), la flessibilità organizzativa (24%), i sistemi di incentivazione e le attività di formazione (22%) e infine i buoni acquisto (18%). Per 7 lavoratori su 10 buoni pasto e piani welfare sono benefit irrinunciabili e determinanti nella scelta dell’azienda in cui lavorare.
Inoltre, c’è il tema mobilità sostenibile. Il 37% delle aziende italiane pone molta attenzione a come i dipendenti giungono sul posto di lavoro, per questo sempre più spesso sentiamo parlare di Mobility Manager all’interno delle aziende. Si tratta di quelle figure che, nei contesti di impresa, si occupano di gestire gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti attraverso l’ottimizzazione dei trasporti e cercando di ridurre le emissioni di CO2. Tra le principali azioni messe in atto per favorire uno stile di vita più sostenibile, il 24% ha indicato il ricorso agli orari flessibili di entrata e uscita dal lavoro in modo tale da evitare gli orari di punta del traffico, mentre il 16% la promozione dell’uso dei mezzi pubblici per il tragitto casa-lavoro grazie alla sottoscrizione di convenzioni. A oggi però solo il 14% delle aziende italiane ha adottato un Piano Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL) con le multinazionali a fare da capofila. In questo senso c’è ancora molto da lavorare ma la volontà da parte dei lavoratori e delle aziende è quella di andare incontro a scelte di mobilità sempre più green. Secondo il 73% degli italiani l’impegno delle aziende per una mobilità sostenibile comporta vantaggi ambientali e sociali per tutta la collettività e per il 69% migliora il benessere e la qualità della vita dei dipendenti.