Welfare aziendale: le proposte dei partiti in vista delle elezioni
A pochi giorni dal voto facciamo il punto sulle principali iniziative, a tema welfare aziendale, proposte dai principali partiti
La campagna elettorale è quasi giunta al termine, domenica milioni di italiani andranno a votare. A polarizzare l’attenzione dei partiti sono stati temi come il caro energia, l’aumento vertiginoso dell’inflazione e il conflitto russo-ucraino. I principali partiti italiani hanno parlato anche di lavoro, ma ben poco di welfare aziendale, tema che sembra non scaldare la classe politica italiana. Facciamo il punto sul welfare aziendale ecco le proposte dei partiti:
Centro-destra
Cercando nei programmi dei partiti qualcosa si trova. Ad esempio, nella coalizione di centro-destra ogni partito sembra avere una sua proposta specifica. Fratelli d’Italia parla, senza scendere nel dettaglio, di aumentare ulteriormente la soglia dei fringe benefit. Quest’anno la soglia era già stata alzata, una tantum, da 258 a 600 euro. La Lega, invece, non indica misure specifiche, ma sottolinea la volontà di sperimentare nuove forme di flessibilità e di istituzione di un riconoscimento per le aziende che metteranno in atto politiche vicine alle famiglie. Più strutturato appare il programma di Forza Italia, che parla di “defiscalizzazione e incentivazione del welfare aziendale, anche attraverso detassazione e decontribuzione premi di produzione e buoni energia”. A chiudere le proposte della coalizione c’è Noi con l’Italia, che si concentra sulla costruzione e la gestione di asili nido aziendali con risorse che verrebbero trovate dal taglio del cuneo fiscale.
Centro-sinistra
Anche la coalizione di centro-sinistra propone diverse ricette. Il Partito Democratico si concentra su due fronti: da una parte una rimodulazione dell’IRES, l’Imposta sui redditi delle società, che dovrebbe premiare le imprese che mettono in atto azioni che seguono criteri ESG, dall’altra la proposta di una “promozione dello smart working, anche ai fini di favorire le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro”. Un punto, questo, in comune con gli altri partiti della coalizione (+Europa, Verdi, Sinistra Italiana e Impegno Civico) tutti concordi nel voler favorire modelli di lavoro che favoriscano l’equilibrio vita-lavoro.
Movimento 5 Stelle
Maggiore attenzione al tema sembra arrivare dal Movimento 5 stelle che non solo parla di “incentivare le imprese ad attuare il welfare aziendale e dare premialità alle aziende che all’interno della propria attività di impresa intervengono con misure di welfare aziendale per i propri dipendenti e le loro famiglie (bonus solidarietà; assistenza sanitaria; sussidio allo studio per figli dipendenti)”, ma fa anche riferimento di un sostegno alle imprese che intraprendono azioni di welfare aziendale per migliorare la condizione psicofisica dei lavoratori.
Terzo Polo
Per concludere passiamo alle proposte del Terzo polo composto da Azione e Italia Viva. Due proposte: da un lato si parla di un aumento della soglia dei fringe benefit fino a 2000 euro all’anno, dall’altro una forte spinta al terzo settore, che deve essere adeguatamente finanziato in modo che possa “crescere in economie di scala, competenze e valorizzare a pieno la capacità economica di produrre beni e servizi nell’ottica dell’interesse generale”.